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STABIOUna mostra sull’apicoltura e un evento

16.04.15 - 09:08
Una mostra sull’apicoltura e un evento

STABIO - Al Museo della civiltà contadina del Mendrisiotto di Stabio è allestita una mostra sull’apicoltura che rimarrà aperta fino a giugno 2016. Diversi gli eventi che accompagnano l’esposizione. Il primo si terrà Giovedì 23 aprile 2015 alle ore 20.30, presso il Museo in Piazza maggiore dal titolo: "L’ape, operaria della biodiversità", entrata libera con Davide Conconi – presidente della Società Ticinese di Apicoltura.

A livello nazionale operano circa 17'000 apicoltori che accudiscono in tutto 170'000 arnie. In Svizzera abbiamo un’apicoltura di tipo hobbistico, in media un apicoltore possiede non oltre le 10 arnie. In Ticino sono presenti circa 500 apicoltrici e apicoltori che allevano circa 8000 famiglie d’api. La stragrande maggioranza è membro della Società Ticinese di Apicoltura. Tutti questi apicoltori si occupano di un esercito di operaie di dimensioni inimmaginabili. Basti pensare che all’apice del suo sviluppo, in maggio, una colonia è abitata da circa 60'000 operaie di cui ben oltre 30'000 sono bottinatrici pronte a svolgere un lavoro immane, importantissimo, unico in natura, quello dell’impollinazione.

La stragrande maggioranza del contributo dell’apicoltura, in termini economici e di funzionamento dell’ecosistema, si distribuisce sul territorio. In Svizzera parliamo di 289 milioni di franchi all’anno procurati alla collettività dal lavoro di impollinazione delle api! A livello mondiale la cifra si eleva a 150 miliardi di dollari. Infatti, l’80 % delle specie coltivate dipendono dalle api per la loro riproduzione (produzione di frutta e semi). La scomparsa delle api o comunque una significativa diminuzione dei loro effettivi porterebbe a un notevole impoverimento della diversità della nostra alimentazione con conseguenti rischi per la salute. È pure evidente che le minacce che pesano su questo importante anello della rete ecologica rischino di riverberarsi su tutto l’ecosistema con inimmaginabili e nefaste conseguenze sui suoi delicati equilibri biologici.

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