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CANTONE"Mi dispiace, il suo cane è morto"

11.03.15 - 20:16
Tre casi sospetti di cure agli animali. Dubbi sull'operato del veterinario? Ecco cosa fare
tipress
"Mi dispiace, il suo cane è morto"
Tre casi sospetti di cure agli animali. Dubbi sull'operato del veterinario? Ecco cosa fare

LUGANO - Tre strani casi di morte verificatisi tutti all’interno di un unico centro veterinario. Tre animali morti appartenenti a diversi proprietari. Un coniglio acquistato per i bambini sta male da qualche giorno, ha sintomi di inappetenza. Al centro veterinario, dopo una visita, dicono che l’animale non ha nulla che non va, è in perfette condizioni, basta dargli qualche pillola e...muore dopo qualche ora dal ritorno a casa. Secondo caso, un cane ha sintomi di vomito, sta male, viene portato al centro, è necessario ricoverarlo in attesa di un intervento chirurgico. Qualche giorno dopo la notizia, l’animale è morto. Il medico che lo ha curato spiega che aveva ingerito un elastico dei sacchetti, finito nello stomaco. Al proprietario non gli fanno vedere il cane. Un mese dopo, il terzo caso, un altro cane, la stessa dinamica, ricovero, intervento, morte, e la stessa motivazione: un elastico nello stomaco.

Abbiamo cercato di capire se casi come questi sono frequenti negli studi veterinari e soprattutto, cosa può fare un proprietario quando ha dubbi sull’operato del veterinario. Ne abbiamo parlato con il presidente dell’Ordine dei Veterinari in Ticino, Curzio Bernasconi.

Intanto le chiedo cosa pensa di questi casi segnalati in redazione?

La coincidenza dell’elastico è abbastanza rara e particolare, ma due cani che muoiono nel corso di un intervento a poca distanza l’uno dall’altro può accadere. I cani, si sa, possono ingurgitare di tutto, del filo, una calza, un pacchetto. Ingoiare un corpo estraneo non è anomalo, che poi questo causi il decesso è raro, ma può accadere. Ogni caso va analizzato in base alle altre variabili, l’età del cane, il tipo di materiale ingoiato, i tempi. Per quanto riguarda il coniglio può darsi che ci sia stata una valutazione sbagliata, bisognerebbe capire meglio il caso, verificare se c’è stata negligenza. Da parte del proprietario non c’è molto da fare, potrebbe chiedere l’autopsia ma entro tempi celeri, al massimo dopo tre giorni. In realtà è difficile dimostrare la negligenza o l’errore del medico.

Ecco soffermiamoci su quello che il proprietario può fare, nel caso sia insoddisfatto del veterinario.

Se qualcosa non è andata per il verso giusto, se, per esempio, l’animale è morto, il proprietario può chiedere che venga fatta un’autopsia. Bisogna  dire che c’è un grosso problema con l’autopsia perché i centri ufficiali sono in Svizzera tedesca. Questo comporta problemi di spedizione, di tempi che devono essere rapidi e una serie di costi, sia per la spedizione che per l’autopsia. A noi è capitato solo una volta. Inoltre, c’è da dire che l’esame autoptico non sempre dà un risultato soddisfacente. Per esempio se un cane muore per problemi di anestesia, l’autopsia non sempre lo rileva.

Altre strade che il proprietario può intraprendere?

Una seconda strada che il proprietario può seguire è quella di contattare l’Ordine dei veterinari che ha una sua commissione di vigilanza. Si tratta di un punto di contatto con i proprietari, non ha un valore legale, ma si prende carico gratuitamente delle domande che le vengono poste per iscritto e fornisce almeno alcuni indizi che possono meglio chiarire i dubbi dei proprietari, soprattutto se questi hanno pensato di adire alle vie legali. La Commissione finora ha lavorato poco, è stata interpellata solo per un paio di casi all’anno e spesso si è trattato di incomprensioni o bollette.

Ma è normale che un cane, o un altro animale che muore durante un intervento, non venga poi fatto vedere o consegnato ai proprietari?

Tocca ai proprietari chiedere cosa vogliono, se vedere l’animale, prenderlo, provvedere allo smaltimento della carcassa o altro. Il veterinario dovrebbe essere sempre disponibile se il proprietario lo chiede nel giro di 24 o 48 ore. Ci sono anche situazioni in cui noi stessi dopo aver annunciato la morte, non chiediamo subito cosa vogliono fare. In questi casi si aspetta un paio di giorni e se nessuno si fa vivo, si procede informando i proprietari. Comunque quando muore un animale, il veterinario generalmente discute con i suoi proprietari sul da farsi. La via classica prevede che il cane venga consegnato al servizio carcasse dei comuni. Le carcasse poi a loro volta vengono smaltite a San Gallo, con altri scarti. Una seconda via è quella della cremazione. In Ticino c’è un crematorio a Cadro e negli ultimi anni la richiesta è aumentata, anche se la maggior parte delle persone non sceglie ancora questa via. C’è poi una terza possibilità. Se l’animale pesa meno di 10 chili, è possibile seppellirlo in un terreno di proprietà.

Ha mai riscontrato irregolarità tra i membri dell’Ordine?

In verità no. Maltrattamenti di animali in Ticino da parte di colleghi, che io ricordi, non ce ne sono stati. Qualche volta abbiamo fatto dei richiami ma per questioni di logistica, per esempio, sulla difficoltà del reperimento di qualche collega, segnalataci dai suoi clienti.  

Le faccio un’ultima domanda, esistono tariffe minime stabilite dall’Ordine?

No, è proibito stabilire tariffe minime o imposte. A differenza di altri settori, in medicina veterinaria sono state abolite tutte le tariffe per la legge sui cartelli. Questo al fine di favorire il libero mercato e quindi il cliente, che ha la possibilità di scegliere tra tanti centri veterinari, chiedendo i preventivi. Ovviamente come in tutti i settori commerciali, c’è una certa uniformità nelle tariffe.

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