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GORDOLA“Con questa birra porto avanti il sogno di mio fratello”

04.03.15 - 08:12
La commovente storia di Richy Bozzini, che eredita l’infinita passione di Alan, morto di cancro alle ossa a 25 anni
Foto Tio/Davide Rotondo
“Con questa birra porto avanti il sogno di mio fratello”
La commovente storia di Richy Bozzini, che eredita l’infinita passione di Alan, morto di cancro alle ossa a 25 anni

GORDOLA - Si era aggrappato a quella birra con tutta la sua voglia di lottare. La produceva sul terrazzo di casa, a Gordola, nonostante quel tremendo tumore osseo. Alan Bozzini oggi non c’è più. Il male se l’è portato via, a soli 25 anni, nel mese di aprile del 2013. Ma la sua passione vive ancora. Grazie soprattutto al fratello, Richy (24), capace di abbandonare la strada da impiegato d’ufficio per proseguire la missione di Alan e fondare il marchio artigianale Birra Bozz. Ora, l’ultimo gradino di un’avventura iniziata con il cuore in mano. “In estate apriremo una casa-birreria a Cugnasco-Gerra - dice Richy -. È il tassello che mancava”.

Una famiglia unita - È una storia commovente, quella della famiglia Bozzini. Sì, perché se Richy ha ereditato in pieno l’estro del fratello, va ricordato che anche papà Luca, mamma Silvana e la sorella Sheila contribuiscono, seppure solo nei ritagli di tempo libero, alla conduzione dell’azienda. “Io mi occupo della produzione - spiega Richy -. Ma i miei famigliari sono spesso presenti alle feste e alle manifestazioni in cui c’è il nostro stand”.         

Vocazione - Poi Richy torna a parlare del fratello. “Lui lavorava per le ferrovie, nella zona di Olten. Gli piaceva assaggiare ogni tipo di birra. Un giorno un collega gli fece capire che avrebbe pure potuto produrla artigianalmente. E lui iniziò a documentarsi. Fu come una vocazione”.  

Terapia - Alla fine del 2011 Alan scopre di avere un cancro alle ossa. Ed è costretto ad abbandonare la sua professione. Ancora Richy: “Ed è lì che la produzione della birra diventa una specie di terapia. Soffriva molto, ma quando produceva sembrava la persona più sana del mono. Aveva sempre il desiderio di migliorare le sue creazioni. A un certo punto pareva stesse meglio. Poi il crollo definitivo”.

Il dono - Oggi dal laboratorio di Birra Bozz, ancora provvisoriamente situato a Gordola, escono oltre 20 tipi di birra. “La mia preferita - ricorda Richy - si chiama ‘La fine del mondo’. L’aveva ideata mio fratello per il 21 dicembre del 2012, la data indicata dalla profezia Maya per la morte del pianeta. Una birra scura, con aggiunta di zucchero di canna. Alan aveva intuito che per lui questo sarebbe potuto diventare un mestiere. E aveva praticamente convinto anche me. Purtroppo non abbiamo mai potuto lavorare insieme veramente. Io oggi sono spinto da una grande motivazione. È come se Alan mi avesse davvero lasciato qualcosa in dono”.  

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