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CANTONELettere minatorie alla moschea di Lugano: è caccia allo stalker

24.02.15 - 07:02
La Procura ha aperto un fascicolo. Ci sarebbe già un nome
Lettere minatorie alla moschea di Lugano: è caccia allo stalker
La Procura ha aperto un fascicolo. Ci sarebbe già un nome

LUGANO - Molestie telefoniche, insulti via sms e, se non bastasse, spuntano anche le lettere minatorie. L’ultima sarebbe stata recapitata ai rappresentanti della Lega dei Musulmani in Ticino dopo gli attentati di Parigi alla sede di Charlie Hebdo, il mese scorso. Ma ce ne sono altre. A seguito delle ripetute minacce (telefoniche e non solo) indirizzate all’imam di Lugano Samir Radouan Jelassi e al presidente della comunità musulmana ticinese Slaheddine Gasmi, già riferite da 20 minuti, la Procura ha ora aperto un fascicolo: reati contro l’onore e minacce sono i capi d’accusa.

Indagini in corso - «La denuncia è per ora contro ignoti» fanno sapere dal Ministero Pubblico, ma alcune persone sarebbero già state interrogate. «Si tratta senz’altro di teste calde e di casi isolati, non facciamo nessun tipo di generalizzazione» commenta Gasmi: «Abbiamo tuttavia ritenuto di procedere per vie legali per una questione di sicurezza, e per evitare che episodi del genere si ripetano ancora».

Le lettere minatorie -Tra gli elementi acquisiti dagli inquirenti c’è anche una lettera minatoria indirizzata di recente via posta alla sede della Lega dei Musulmani a Viganello. La busta è firmata, ma da verifiche condotte dalla polizia nome e cognome del mittente risulterebbero essere falsi.

«Una spina nel fianco» - L’indagine procede a 360 gradi. E saltano fuori altre missive, arrivate a Viganello mesi prima dell’attentato di Parigi. Lettere ingiuriose, sette in totale, inviate a cadenza quasi regolare fino all’autunno scorso. In tutte il mittente si è presentato allo stesso modo, firmandosi “Una spina nel fianco”.

Caccia allo stalker - Gli inquirenti non escludono che dietro alle lettere e alle telefonate possa nascondersi la stessa persona. Uno stalker seriale? Un gruppo di teste calde? La caccia è aperta e la pista da seguire è quella tracciata dai tabulati telefonici.

Spunta un nome - Sotto la lente, in particolare, ci sono una telefonata e due sms ricevuti da destinatari diversi nei giorni successivi agli attentati di Parigi. Le verifiche effettuate presso gli operatori telefonici, stando a nostre informazioni, avrebbero dato come risultato uno stesso numero di partenza, sia per la chiamata incriminata che per i messaggi. Al numero sarebbero stati già associati un nome e un cognome, ma non ancora un volto. Il cerchio, insomma, si stringe.

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