Cerca e trova immobili

CANTONESchizzinosi, idealisti o disinformati: ecco perché i diciottenni non trovano lavoro

23.02.15 - 07:31
Solo 59 candidature e un assunto: a tre mesi dal via, il progetto 18-24.ch prova a spiegare perché i ragazzi ticinesi sono a rischio disoccupazione
Schizzinosi, idealisti o disinformati: ecco perché i diciottenni non trovano lavoro
Solo 59 candidature e un assunto: a tre mesi dal via, il progetto 18-24.ch prova a spiegare perché i ragazzi ticinesi sono a rischio disoccupazione

LUGANO - Tre mesi dopo, il bilancio è di un assunto appena. Poca cosa, per un’iniziativa concepita perché una difficoltà diffusa non si trasformi in disagio sociale. Troppo presto per fare bilanci, d’altro canto replicano gli ideatori del progetto: ancora ottimisti sull’opportunità di dare aiuto ai giovani fra i 18 e i 24 anni del Ticino, categoria più a rischio disoccupazione secondo le statistiche. Nascosti alle aziende che li cercano, incapaci di aggiornarsi e di comprendere i modi con cui fare marketing di se stessi.

Scovato nelle settimane successive all’inaugurazione del sito www-18-24.ch, qualcuno è ancora in prova: possibile che l’esperienza si trasformi in un contratto nei giorni a venire. Ma quello che si evince da un esame dei profili giunti all’agenzia di collocamento 3P, che senza scopo di lucro alcuno lo scorso novembre ha voluto dedicare una vetrina ai giovani locali, va oltre il concetto semplice e inadatto di successo o fallimento. Svela, attraverso atteggiamenti e cifre, le ragioni che stanno dietro a una tendenza che comincia a preoccupare gli addetti ai lavori.

Il numero esiguo di curricula inviati, anzitutto: soltanto 59, a dimostrazione di quanto vero sia che i ragazzi, ancora inconsapevoli di come muoversi nel mondo del lavoro, tendono a rimanere sommersi, e di quanto dunque siano necessari strumenti utili a indirizzarne i passi. L’eccesso di impiegati di commercio, in secondo luogo: o di chi, comunque, ambisca a svolgere lavori d’ufficio. Poco meno della metà, per la precisione 28 persone, vanta una formazione forse abusata. Il tirocinio da impiegato del commercio, ammettono del resto dalla divisione della formazione professionale, viene scelto ogni anno da circa 130 studenti, confermandosi il più ambito fra quelli che dovrebbero poi garantire un posto sicuro. «Il mercato si regolamenta. Si offrono tirocini solo se c’è la possibilità, a percorso concluso, di trovare uno sbocco nel mondo del lavoro», spiegava il direttore aggiunto Gian Marco Petrini sul finire della scorsa estate. La realtà circoscritta di 18-24.ch sembrerebbe una smentita.

Mancano gli elettricisti o gli addetti al marketing e comunicazione, un po’ meglio va all’edilizia (5 profili); scarseggiano salute ed estetica, mentre industria orologiera e informatica, che in teoria in Svizzera potrebbero avere futuro, presentano solo 3 candidature a testa. Ma le cifre si fermano alla superficie. Ciò che più sorprende e spaventa chi sta dall’altra parte della scrivania, e ascolta la voce dei giovani che passano di lì per domandar sostegno, è la fedeltà testarda all’immagine che ci si fa di sé, magari non proprio coincidente con gli spazi concessi dal mercato. Ancora e fin troppo idealisti, senza necessità di adattarsi alla realtà, con una famiglia alle spalle che si prende cura di loro, i ragazzi rifiutano senza grande esitazione occupazioni compatibili con il loro profilo, convinti di poter ottenere ciò per cui hanno studiato e disposti a rimanere nel limbo per qualche anno.

Troppo schizzinosi o persone di carattere? A ciascuno il suo. A volte, invece, è solo paura di osare: di non essere all’altezza. Altre è indolenza oppure disinformazione. Nelle scorse settimane, per implementare il suo raggio d’azione, 18-24 ha messo in programma e in calendario InserisciTi: un ciclo formativo gratuito di 5 lezioni da 90 minuti l’una, una volta al mese. La prima data, in programma domani, è stata annullata. Era dedicata ai social network come “strumento di supporto per rafforzare la propria immagine”: non ha raccolto adesioni sufficienti.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE