CANTONELo sfogo di Modenini: "Stufi di essere presi di mira"

BELLINZONA - Sono settimane difficili per il Ticino del lavoro. Le notizie di tagli al personale, decurtazioni di stipendi, di scioperi stanno caratterizzando le cronache di queste ultime settimane che hanno succeduto la fine del cambio fisso franco euro a 1,20. Stefano Modenini, direttore dell'Associazione degli Industriali Ticinesi (AITI), non nasconde la sua preoccupazione e si fa portavoce del comparto produttivo in Ticino, confrontato con un'ulteriore svalutazione della moneta elvetica. "Non c'è solo il Rabadan", ha punzecchiato Modenini, che ripete, in una breve nota, quanto dichiarato ieri al Quotidiano della Rsi: "La rabbia tra gli imprenditori sta montando per l'assenza delle istituzioni cantonali". Imprenditori che si dicono "stufi della burocrazia soffocante, dell'ostilità nei loro confronti della messa in atto di ogni pretesto per ostacolare l'attività delle imprese. Avanti così e tra poco saranno gli imprenditori a scendere in piazza. Le istituzioni e la politica si facciano un esame di coscienza". Lo sfogo di Modenini nasce da un attacco, quello della Lega, in cui si definiscono inutili la Commissione Tripartita e il Dipartimento delle finanze e dell'economia (DFE). Nella nota leghista si leggeva: "In Tripartita i rappresentanti del padronato e del DFE sono latitanti a causa della settimana di vacanze scolastiche (tutti in giro per carnevali o a sciare a St. Moritz?), e la Commissione si potrà riunire solo la prossima settimana".

"Per quanto ci riguarda - ha risposto Modenini - io e il collega Albertoni siamo regolarmente al lavoro dall’inizio della settimana, i vertici sindacali e altri rappresentanti non sappiamo… Stiamo visitando e incontrando molte aziende per sapere in che razza di situazione sono e come si possono salvare i posti di lavoro, tutti sono preoccupati per il loro futuro".

Ed è sempre lo stesso Modenini che si chiede:"E' iniziato il circo elettorale?"