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CANTONE“Non sono un mangiaposteggi, e i frontalieri cambino abitudini”

29.01.15 - 08:00
Con le lacune nei trasporti pubblici e il car pooling che non decolla, la mobilità sostenibile resta un’utopia in Ticino. Ma il ministro del territorio Zali non molla: “Vedrete dopo il 2023…”
“Non sono un mangiaposteggi, e i frontalieri cambino abitudini”
Con le lacune nei trasporti pubblici e il car pooling che non decolla, la mobilità sostenibile resta un’utopia in Ticino. Ma il ministro del territorio Zali non molla: “Vedrete dopo il 2023…”

BELLINZONA - Coincidenze che non ci sono. Bus che non circolano più oltre un certo orario. Tempi di percorrenza che si dilatano. Riuscire a spostarsi con i mezzi pubblici nella Svizzera italiana per alcuni è ancora un’impresa. Soprattutto per chi vive nelle zone periferiche. È contro questi dati oggettivi che si scontra il sogno del ministro del territorio Claudio Zali. Da una parte i posteggi che spariscono; dall’altra una carenza ancora evidente a livello di trasporto pubblico. E un’idea, quella del car pooling, che fatica a decollare. In circa un anno di mandato Zali si è battuto per una mobilità sostenibile in Ticino. Ma qual è il suo bilancio reale a poco meno di tre mesi dalle elezioni? A fare il punto della situazione è lo stesso consigliere di Stato, che spiega: “I primi sforzi del mio lavoro sono vanificati dal fatto che sulle strade ticinesi ci sono 2.500 frontalieri in più rispetto a un anno fa”.          

Zali, lei si sta facendo la fama del ‘mangiaposteggi’. Intanto però le coincidenze dei mezzi pubblici lasciano a desiderare. Con simili premesse, come si può pensare che la gente lasci l’auto a casa per spostarsi lungo le strade ticinesi?  

"Un momento. Io non sono un ‘mangiaposteggi’. Io ho fatto eliminare solo posteggi abusivi. Nei centri urbani spariscono i posti auto? In questo caso il Dipartimento del territorio non c’entra, sono questioni comunali. Purtroppo c’è chi fa confusione. I mezzi pubblici? Dobbiamo colmare un certo ritardo, lo so. Ma cozziamo contro una questione di costi".  

Le zone periferiche sono le più penalizzate.

"Ci sono regioni in cui il grado di copertura è del 5%. Significa che su 100.000 franchi investiti, ne rientrano 5.000. In questi casi discutere di potenziamento è utopico. Ma le persone che vivono in valle potranno sempre muoversi individualmente sulle strade. Per carità. Quando parlo di uso di mezzi pubblici e di car pooling non mi riferisco a loro".     

Si spieghi meglio…

"Ci sono molte persone che vivono in contesti in cui queste idee sono concretizzabili. Occorre un cambio di mentalità. Il grado di occupazione di un’auto in Ticino è dell’1,1%. Significa che quasi tutti si spostano da soli. Se si riuscisse a salire a 2 persone per auto, dimezzeremmo il traffico sulle strade".

Ora però stiamo uscendo dai binari. Parlavamo di mezzi pubblici: le coincidenze non ci sono.      

"È questione di tempo. Nel 2019 apre la galleria di base nel Ceneri, nel 2023 avremo la rete treno-tram del Luganese. In parallelo stiamo creando diversi park & ride e si parla di una piccola tassa supplementare sui posteggi dei frontalieri. Senza contare che varie ditte stanno sensibilizzando i dipendenti sul car pooling. È un processo in divenire e ci sono tanti aspetti su cui stiamo lavorando in contemporanea. Alcune scelte magari sono state impopolari. Ma da qualche parte bisognava iniziare".   

Torniamo al discorso dei frontalieri. Sembra amareggiato…

"Portano 50.000 auto in più sulle strade ticinesi. Dai nostri sondaggi in dogana sappiamo che il 90% di loro viaggia da solo e ha un posteggio sul lavoro gratuito. In più ora sono anche aumentati. È chiaro che i frontalieri sono tra i principali destinatari del mio messaggio".

Il problema è che i Comuni d’oltre confine non hanno soldi per potenziare la loro rete di mezzi pubblici.

"E quei soldi non può di certo metterli il Canton Ticino. Non ci resta, per ora, che sensibilizzare le aziende e i dipendenti affinché capiscano che il car pooling può essere una soluzione conveniente per tutti."   

Guardiamo al futuro. Quando vedremo un Claudio Zali soddisfatto dal punto di vista della mobilità?

"Forse dopo il 2023. Ma probabilmente non sarò più consigliere di Stato…"

Ammettiamo che lo fosse ancora, come cambierebbe la sua vita?

"Vivo anche io in una zona periferica, a Bioggio. E capisco che oggi come oggi sarebbe difficile muovermi con i mezzi pubblici, soprattuto considerando il mio mestiere. Per andare a lavorare a Bellinzona lascerei la macchina al park & ride e salirei sul tram fino alla stazione di Lugano. Tempo di percorrenza: 6 minuti. Poi da lì prenderei il treno e, dopo 12 minuti, scenderei alla futura fermata di Piazza Indipendenza a Bellinzona. Comodo, no?".

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