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CANTONE“Io sto con Botta, gli altri si vergognino”

26.01.15 - 06:18
Il già presidente Sia Attilio Panzeri non le manda a dire e difende il collega
tipress
“Io sto con Botta, gli altri si vergognino”
Il già presidente Sia Attilio Panzeri non le manda a dire e difende il collega

QUINTO - Il mandato diretto concesso a Mario Botta per la creazione della nuova Valascia ha fatto storcere il naso a molti addetti ai lavori. Ma fuori dal coro di questi creativi si sente echeggiare una voce autorevole, quella del già presidente Sia Attilio Panzeri.

«Dal profilo etico la faccenda non è stata gestita nel migliore dei modi, così mi sembra – sostiene l’architetto Panzeri –. Ma il perché si sia arrivati a questa soluzione non è stato probabilmente spiegato bene oppure non è stato recepito nel senso giusto. Esiste veramente una necessità oggettiva». E ce la spiega in poche parole: «Parecchi miei colleghi hanno alzato gli scudi e alcuni di essi addirittura mi han chiesto di battermi contro l’attribuzione del mandato diretto. Questa volta sto dall’altra parte della barricata. Mario Botta tramite le sue opere ha portato il Canton Ticino ad essere conosciuto in tutto il mondo. Un gesto di riconoscimento gli è dunque dovuto e quei colleghi, tanti dei quali hanno vissuto di mandati diretti e alcuni ci vivono ancora, che storcono il naso sull’incarico affidatogli dovrebbero vergognarsi un tantino».

Già, perché Mario Botta, il nostro Cantone, lo ha fatto crescere: “Esatto, è uno dei “fondatori” dell’università e se questa ha visto la luce, il merito in gran parte lo si deve a lui. Noi architetti e tutti i Ticinesi gli siamo debitori. Il progetto dell’accademia, nato ancora prima di quello dell’Università, è servito da stimolo alla fondazione dell’Usi. Va inoltre ricordato che l’architettura ticinese, ora, è conosciuta e apprezzata all’estero anche per merito di Mario Botta che ha costruito e costruisce tutt’oggi in tutto il mondo, eccetto nel Canton Ticino, dal quale ha ricevuto un solo mandato nel 1972 (per il progetto delle scuole medie di Morbio Inferior). Poi più nulla ad eccezione della pensilina dei bus a Lugano. Come si dice… Nemo profeta in patria. Mario opera in tutto il mondo ma nel suo paese, privati a parte, no. Addirittura non è stato ammesso al concorso dell’IRB, l’unico che aveva già costruito un’università di biologia… no comment!».

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