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CONFINE / CANTONEFranco forte, cosa succederà alla "carta sconto diesel"?

16.01.15 - 13:00
La decisione della BNS modifica l'incentivo della Regione Lombardia? Potrebbe, ma ora "ogni valutazione è prematura"
Franco forte, cosa succederà alla "carta sconto diesel"?
La decisione della BNS modifica l'incentivo della Regione Lombardia? Potrebbe, ma ora "ogni valutazione è prematura"

LUGANO - La decisione della Banca nazionale svizzera di annullare la soglia minima di cambio tra euro e franco sta avendo ripercussioni su vari settori dell'economia ticinese. Uno di questi è sicuramente quello dei distributori di carburante.

Il rifornimento in Ticino è stato per anni un 'classico' grazie ai prezzi ridotti. La Regione Lombardia ha da tempo varato una carta sconto per la benzina valida per i residenti nella fascia di confine, così da sostenere i distributori locali. Nelle ultime settimane ha visto la luce anche la 'carta sconto diesel', la cui attivazione presso i Comuni situati a 10 chilometri dalla Svizzera è prevista per oggi. L'incentivo (voluto per scoraggiare il 'turismo del pieno' italiano in Ticino) è di 8 centesimi di euro al litro, sostenuto sempre dalla Regione.

Costo del pieno - L'annullamento della soglia minima di cambio, però, potrebbe cambiare le cose. I distributori comaschi e varesini sono diventati improvvisamente competitivi: mediamente un litro di gasolio si paga in Ticino 1,54 franchi contro l'1,42 al litro della zona di confine. Il pieno di benzina è ancora conveniente in Ticino, salvo per i possessori della carta sconto regionale.

La carta sconto benzina rimane - Ha quindi senso, oggi, scontare un litro di gasolio di ulteriori 8 centesimi quando il gap con il Ticino non esiste più, avvantaggiando ancora di più i distributori italiani a scapito di quelli ticinesi? Cosa farà Milano? Lo abbiamo chiesto alla consigliera regionale Daniela Maroni, che si è attivamente spesa per l'introduzione del provvedimento. "La carta sconto benzina comunque rimane e continuerà a funzionare diventando uno strumento a sostegno del sistema carburanti, il fatto di aver lottato per avere la flessibilità dello sconto aiuterà molto quando le monete avranno valori diversi".

Il settore non starà a guardare - Maroni pensa che il settore petrolifero svizzero non starà a guardare, e abbasserà i prezzi: "Non credo sia nel loro interesse perdere il pendolarismo del carburante che hanno da cinquant’anni". Il giro d'affari legato alla carta sconto benzina tra Como, Varese e Sondrio ammonta a circa 320 milioni annui, una grande parte dei quali sarebbe finita nelle tasche degli esercenti ticinesi. "Penso che Cantone e compagnie petrolifere faranno squadra", aggiunge.

"Prematura ogni valutazione" - Gli 8 centesimi sul diesel non sono però intoccabili: "Di sicuro siamo pronti ad adeguarci come l’oscillazione dello sconto" precisa Maroni. "Ora non dovremo tenere d’occhio soltanto il prezzo del carburante, ma anche la variazione dei tassi di cambio. Se non dovessero intervenire modifiche sui costi del carburante in territorio elvetico, rischierebbe di diventare inutile" e la carta non avrebbe più senso. "È comunque ancora prematura ogni supposizione e valutazione. Non siamo preparati a capire cosa porterà con sé, questo tsunami. Per quel che riguarda la carta sconto benzina, se ci saranno dei periodi dove sarà tutto livellato, non ci sarà la necessità dello sconto".

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