Cerca e trova immobili

BELLINZONA“Non chiamateci escort, noi siamo vere sportive"

19.12.14 - 06:17
Dura reazione delle Jaguars Cheerleaders dopo le polemiche sui social network. La presidente: “Forse denunceremo chi ci ha definite in quel modo”
“Non chiamateci escort, noi siamo vere sportive"
Dura reazione delle Jaguars Cheerleaders dopo le polemiche sui social network. La presidente: “Forse denunceremo chi ci ha definite in quel modo”

BELLINZONA - Quattro cheerleaders immortalate mentre salgono su un bus legato al nuovo sistema dei trasporti pubblici del Bellinzonese. Una foto, simbolica e apparentemente innocua, che dopo essere finita sui media ha scatenato polemiche a non finire su Facebook. Alla base di tutto, il post di un utente, noto nel mondo del web per i suoi commenti graffianti, che definisce ‘escort minorenni’ le cheerleaders. Da lì in poi, reazioni a non finire. E ora arriva pure la presa di posizione di Claudia Pagliari, presidente delle Jaguars Cheerleaders, team a cui appartengono le quattro giovani finite al centro della bufera: “Le ragazze sono scioccate”.

Ragazze offese - Ma quanto è dura la vita delle cheerleaders. Da sempre confrontate con pregiudizi a sfondo sessuale e maschilista. “La realtà però è un’altra - puntualizza Pagliari -. Questa è un’attività sportiva a tutti gli effetti, il termine escort è davvero offensivo. Stiamo valutando tante cose. E forse denunceremo chi ci ha definite pubblicamente in quel modo. È intollerabile”.

Coreografie e spettacoli - Azzurra Zingali, la capitana delle Jaguars Cheerleaders, che si allenano a Sant’Antonino e che contano una quindicina di atlete di età compresa tra i 14 e i 22 anni, spiega qual è il ruolo di una cheerleader. “Facciamo coreografie per eventi sportivi, ma anche di altro tipo. Portiamo tanta allegria. Dietro ai nostri spettacoli c’è una grande preparazione, sia fisica sia artistica. Da qualche tempo partecipiamo anche a competizioni”.

Un inizio difficile - Azzurra, 18 anni e tanta grinta in corpo, rievoca gli inizi dell’avventura delle giaguare ticinesi. “Siamo partite due anni fa in un contesto non facile, senza allenatore e senza un posto in cui esercitarsi, con ragazze che andavano e venivano. A questo vanno aggiunti i pregiudizi e i commenti maligni contro di noi. Sui social network ce ne dicevano di tutti i colori. Scrivevano che eravamo ridicole, ci accusavano di copiare gli americani, alcuni sostenevano che il nostro non fosse neanche uno sport. È stata dura”.  

Voglia di chiarezza - Azzurra e le sue compagne, tuttavia, non hanno mai mollato. “Siamo autodidatte e abbiamo deciso di portare avanti, comunque, la nostra attività con tanto entusiasmo. Il nostro punto forte? Le piramidi. In Ticino il nostro è l’unico gruppo a praticare cheerleading acrobatico. Il cheerleading è, di fatto, un misto tra danza, ginnastica e stunt. Purtroppo c’è ancora gente che non lo sa. E questo episodio, piuttosto grave, rappresenta l’occasione per fare finalmente chiarezza”. 

Ticinonline è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.
NOTIZIE PIÙ LETTE