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CANTONEMobilità in Ticino, “ecco perché la strada imboccata è quella giusta…”

29.11.14 - 16:21
L’imprenditore ed economista leghista Gianmaria L. Frapolli, si esprime sullla politica di mobilità sostenibile di Claudio Zali
Mobilità in Ticino, “ecco perché la strada imboccata è quella giusta…”
L’imprenditore ed economista leghista Gianmaria L. Frapolli, si esprime sullla politica di mobilità sostenibile di Claudio Zali

LUGANO - Giovane, imprenditore e leghista. Si chiama Gianmaria L. Frapolli e sulla mobilità sostenibile ha le idee in chiaro. Il tema è di attualità e l’economista difende la politica del Consigliere Claudio Zali. In questi giorni, con il credito di 16 milioni di franchi votato martedì scorso in Gran Consiglio, e contro cui  potrebbe arrivare la raccolta firme per il referendum, si sono susseguite le reazioni e le prese di posizioni. Zali poi, sta conducendo la sua crociata contro i parcheggi, parte di un ampio progetto di riorganizzazione del territorio cantonale che si ritrova confrontato con un problema annoso, il traffico.


E Frapolli invita proprio a rilflettere su quello che definisce un “importante e delicato tema”, proprio a partire dalla situazione del traffico. “È indubbio che in Ticino stiamo vivendo una situazione di congestionamento continuo che non favorisce nessuno. Questo avviene nell’asse autostradale Lugano-Chiasso come pure sulle strade cantonali vicine ai centri città e nelle zone industriali del nostro cantone. Se capita di trovarsi nel bel mezzo di questi imbottigliamenti, oltre ai non pochi disagi, si notano immediatamente due aspetti:

- Il primo è che nel 95% dei casi su ogni auto c’è una sola persona.

- Il secondo è che per ogni auto immatricolata in Ticino ve ne sono altre 5 immatricolate in Italia, tipicamente guidate da lavoratori frontalieri”.

Per chi ha già percorso la Chiasso-Lugano o viceversa nelle ore di punta si renderà conto che la situazione è ormai al limite della sopportazione. E allora Frapolli spiega che “con il messaggio approvato dal Gran Consiglio e proposto dal dipartimento del territorio, s’intende agire in due ambiti principali:

- stimolare le aziende all’attuazione di piani di mobilità volti a ridurre i viaggi compiuti dai dipendenti con la propria autovettura mediante contributi alle misure di mobilità

- Incentivare l’acquisto di veicoli molto efficienti tramite la concessione di incentivi finanziari incoraggiando l’ammodernamento del parco veicoli ticinese”.


Secondo l’imprenditore, vi è una chiara coerenza tra le proposte effettuate ed accettate a maggioranza dal Gran Consiglio, e la situazione attuale nel nostro cantone. Favorire una mobilità sostenibile con piani aziendali ridurrebbe chiaramente il numero di veicoli presenti sulla nostra rete stradale offrendoci migliore qualità di vita per rapporto a:

    1. Inquinamento
    2. Stress alla guida
    3. Ottimizzazione del tempo negli spostamenti

Le reazioni del mondo imprenditoriale su questo tema - conclude l’economista - non sono mancate, proprio stamane Silvio Tarchini sul Corriere del Ticino ha detto la sua a favore di questo messaggio. Abbiamo forse trovato un punto d’incontro per migliorare la situazione del traffico in Ticino tra pubblico e privato, andiamo quindi avanti con determinazione a sostegno di questa riforma invece di fare capricci su cavilli che di fatto non aiutano la nostra mobilità, la nostra salute e men che meno il processo d’innovazione di una politica dei trasporti progressista””.

 

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