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CONFINE / CANTONEStabio-Arcisate: "Tutto da rifare, ma la Svizzera può tutelarsi?"

26.11.14 - 10:18
Mentre i sindaci d'oltre confine si indignano, Marco Romano e Lorenzo Quadri si rivolgono a Berna.
tipress
Stabio-Arcisate: "Tutto da rifare, ma la Svizzera può tutelarsi?"
Mentre i sindaci d'oltre confine si indignano, Marco Romano e Lorenzo Quadri si rivolgono a Berna.

LUGANO - L'Italia conferma che i lavori per la costruzione della ferrovia Stabio-Arcisate (lato italiano) dovranno essere affidati a una nuova impresa con una nuova gara d’appalto.

I tempi, per quello che Marco Romano definisce un "elemento centrale per la mobilità del Mendrisiotto", si allungano inesorabilmente. Il consigliere nazionale cita l'accordo internazionale del 20.10.2008 tra Svizzera e Italia e chiede se ci sia "la possibilità di tutelarsi contro il fallimento del progetto su lato italiano", e se "sono possibili misure per richiamare l'Italia alle proprie responsabilità".

Nel frattempo anche sul versante italiano non mancano le lamentele. "Io sono amareggiato e arrabbiato - ammette il sindaco di Induno Olona Marco Cavallin -. Ero in attesa di una convocazione del ministro per un tavolo di discussione e, invece, scopro che quel tavolo ha già deciso bloccare il cantiere e risolvere il contratto. Per noi la decisione è inaccettabile perché la situazione che determina è il blocco totale dei lavori da 6 mesi a un anno più il tempo necessario per terminare l’opera".

Dello stesso parere - riferisce il portale VareseNews - anche il sindaco della vicina Arcisate Angelo Pierobon, ancora più martoriata dagli scavi del cantiere: "non spetta a un sindaco entrare nel merito di un contratto di questo tipo perché non ho elementi per giudicarlo e chi lo ha fatto si prenderà le sue responsabilità ma un minimo di correttezza e di stile vorrebbe che si facesse almeno una telefonata a chi rappresenta il territorio per poter informare i cittadini". E lo stesso afferma Gunnar Vincenzi, presidente della Provincia di Varese e sindaco di Cantello: "In questo momento abbiamo assoluto bisogno di dire qualcosa di concreto ai cittadini. La situazione sta diventando incandescente e abbiamo bisogno di chiarezza estrema e certezza sui tempi".

Anche il Consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri ha posto una domanda al Consiglio federale su questo tema. L'esponente leghista chiede: "Come valuta il Consiglio federale l'ennesimo fallimento della collaborazione con l'Italia?" Quadri si mostra preoccupato anche per il proseguimento a sud di Alptransit ("Che garanzie ci sono che non faccia la stessa fine?"), e chiede infine al Governo federale se intende fare pressioni, o prendere misure unilaterali nei confronti del'Italia, per ottenere il rispetto degli impegni presi.

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