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CANTONEMedici che si fanno pagare in nero? “Il paziente non deve accettare”

26.11.14 - 06:07
La pratica sarebbe presente anche nel nostro cantone: “Mi ha allettato con uno sconto”.
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Medici che si fanno pagare in nero? “Il paziente non deve accettare”
La pratica sarebbe presente anche nel nostro cantone: “Mi ha allettato con uno sconto”.

BELLINZONA - "Le andrebbe un prezzo di favore? Allora potremmo prevedere un pagamento in contanti, da consegnarmi direttamente in studio senza l’emissione di una fattura”. È una proposta, questa, che starebbe diventando prassi per alcuni medici e dentisti del nostro cantone. “Avevo chiesto un preventivo a un dentista della regione – ci racconta per esempio un lettore del Sopraceneri – si trattava di un intervento molto caro. Avrei però beneficiato di uno sconto se avessi portato i contanti in studio, anche a rate. Una proposta del genere mi è stata fatta anche da un secondo dentista”. E casi analoghi si riscontrerebbero pure tra altri medici. “Mi sono recato da uno specialista per dei lievi problemi di salute – ci dice un lettore residente nel Sottoceneri – visto che la sua prestazione non era coperta dalla mia cassa malati, mi ha proposto di pagarlo cash. Mi ha allettato con uno sconto di trenta franchi”. I pazienti che si sono visti confrontati con tale pratica si dicono perplessi. “Fa specie che il pagamento in nero non esista soltanto tra gli artigiani ma anche nel settore medico” afferma uno di loro.

Non è sorpreso il dottor Leonardo Meier, presidente della Società ticinese dei medici dentisti (Stmd): “Si tratta di una professione libera, quindi ognuno si gestisce come preferisce. Ma questa pratica è assolutamente illegale e da condannare senza discussioni”. E aggiunge: “Se il paziente accetta un accordo del genere, a posteriori perde qualsiasi diritto in caso di problemi. Non avrà infatti nessuna prova scritta relativa all’intervento”. Dello stesso avviso è il dottor Franco Denti, presidente dell’Ordine dei medici del Cantone Ticino (Omct): “Non ci è giunta nessuna segnalazione del genere. Ma i pazienti che si trovano confrontati con situazioni di questo tipo devono denunciarle all’Ordine”.

Il dottor Meier punta inoltre il dito contro la situazione sempre più complicata in cui si trovano a operare i dentisti locali. “Fino a 10-15 anni fa erano ben integrati e conosciuti – spiega – ora invece bisogna fare i conti con la presenza di dentisti stranieri che hanno il permesso di lavorare nel nostro paese per novanta giorni: a un certo punto spariscono”. Gli attori attivi in ambito sanitario, come già riferito da tio.ch e 20 minuti lo scorso 6 maggio, sono più difficili da controllare. “Anche per il Cantone è difficile tenere sotto controllo quei dentisti da oltre confine che magari lavorano in Ticino un giorno alla settimana” conclude.

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