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Sta facendo discutere in tutta la Svizzera la campagna pubblicitaria di un nuovo portale di annunci erotici. A lanciarla è un’azienda ticinese
CADENAZZO - Un plagio a luci rosse per il principale elenco telefonico online in Svizzera? Sta facendo discutere in tutta la Svizzera la pubblicità di sexlocal.ch. I manifesti promuovono un nuovo portale di incontri erotici. E il marchio del prodotto ricorda quello del noto elenco local.ch. Un richiamo che secondo l’associazione religiosa Zukunft-CH non farebbe altro che spingere verso una pericolosa normalizzazione della prostituzione nella società. Il dominio di sexlocal.ch appartiene alla Publy Spot SA di Cadenazzo. Abbiamo rivolto alcuni dubbi e interrogativi al responsabile dell’azienda.
Direttore, c’è chi parla di plagio. Lei cosa replica?
"Assolutamente nessun plagio , il nostro sito va a pubblicizzare attività regionali, locali. Per questo l’abbiamo chiamato sexlocal. Se lo si sfoglia, si capisce il senso e la scelta del nome. Si può passare da una regione all’altra con un semplice click".
Però l’assonanza con local.ch non può essere nascosta…
"Noi non ci abbiamo pensato minimamente".
Non avete ricevuto lamentele da parte dei vertici di local.ch?
"No. Assolutamente. D’altra parte noi abbiamo registrato la nostra proprietà intellettuale".
Però c’è chi sospetta che abbiate voluto sfruttare il successo di local.ch per lanciare un altro prodotto. Questo, secondo alcuni ambienti religiosi, spingerebbe verso una normalizzazione della prostituzione nel Paese, a scapito dei minori...
"Non è così. Local.ch è una cosa, sexlocal.ch è un’altra cosa. Non c’è alcun legame tra i due siti. In quanto alla normalizzazione della prostituzione, mi sembra che in Svizzera il fenomeno sia legale. I minori? Il nostro è un sito dedicato a chi ha più di 18 anni. Sui manifesti non compare alcuna immagine, ma esclusivamente il logo sexlocal.ch esplicitando che si tratta di un portale per soli maggiorenni".
