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CANTONE"Sono tornato in Ticino per raccontar leggende”

22.11.14 - 10:57
Nicolas Joos dopo 15 anni in giro per teatri inventa il Fantaticino: “Per dire che le montagne, il lago, la gente sono parte di me”
"Sono tornato in Ticino per raccontar leggende”
Nicolas Joos dopo 15 anni in giro per teatri inventa il Fantaticino: “Per dire che le montagne, il lago, la gente sono parte di me”

LUGANO - Da alcuni mesi in Ticino è approdato Fantaticino, progetto teatrale e narrativo, ideato e realizzato da Nicolas Joos, alfine di riscoprire le leggende della Svizzera italiana e riportarle tra la gente.. I racconti approdano alla scena con uno spettacolo teatrale composto da elementi e personaggi meravigliosi ritrovati nel corso delle visite ai villaggi. Le leggende conservano nel tempo i luoghi, i fatti, le usanze, i mestieri e i costumi di un popolo. La Svizzera italiana è una terra di incontro e confronto, di passaggio, unica nel suo genere, tra Nord e Sud, tra la Mitologia Germanica (Fiabe del Ciclo Nordico) e la Mitologia Orientale e Classica (Favole Esopiche, Novelle e Fiabe Mediterranee). Abbiamo intervistato Nicolas Joos per capire meglio la sua storia e il progetto.

Come nasce il tuo progetto?

"Sono 15 anni che faccio spettacoli per ragazzi raccontando favole e fiabe. Tornando a vivere in Ticino ho avuto l'esigenza di conoscere la storia, le tradizioni, la natura, della mia terra. Quale modo migliore se non attraverso le leggende della svizzera italiana? Ho iniziato cosi a leggere tanti racconti locali. Preciso che la leggenda rispetto alla favola o la fiaba nasce da un episodio realmente accaduto in un tempo e luogo preciso, in seguito essa viene tramandata oralmente e di conseguenza, per rendere l'episodio iniziale più straordinario, vengono aggiunti dai narratori di turno dei particolari fantasiosi inventati".

Perché sei tornato in Ticino?

"Ho lasciato Lugano dopo la maturità  nel 1990. Ho frequentato per 5 anni ( 2 volte il primo liceo), il collegio papio di Ascona, con le mitiche lezioni di etica e morale dell'ex vescovo Don Grampa. Ho girato l'italia, Torino, Roma e Bari. Ovunque sentivo che non ero a casa. Soprattutto a Bari, sebbene bellissima e viva, come aprivo bocca mi chiedevano se ero straniero, neanche del nord, proprio straniero. In questi anni sporadicamente sono tornato in Ticino e quando aprivo bocca mi prendevano per uno del Sud. Ecco perché sono tornato. Per dire che io sono di qui, le montagne, il lago, la gente sono parte di me e io devo ridiventare parte di loro, quindi mi sono sforzato di riappropriarmi della parlata locale e soprattutto del dialetto, che trovo importantissimo per l'identità  del nostro popolo, bisognerebbe introdurlo a scuola come materia obbligatoria".

Come hai raccolto, scritto e trasformato le leggende?

"Inizialmente mi sono basato su delle leggende radunate nel Meraviglioso, oppure su antiche copie della Rivista Illustrazione Ticinese,  su Almanacchi e autori quali il Delcros o il Keller, successivamente approfondendo la storia del Ticino e dei suoi personaggi ho capito che le vere leggende si nascondevano nei fatti accaduti nel nostro passato, non ho avuto più la necessità quindi di aggiungere elementi fantastici ai racconti originali".

I luoghi delle leggende?

"Tutti i racconti sono ambientati in luoghi reali. Organizzo anche infatti delle gite con spettacolo per chi volesse conoscere il nostro territorio attraverso le sue leggende".

Per chi sono i tuoi racconti?

"Inizialmente le leggende, trattandosi di racconti di fantasia, erano per un pubblico ideale tra i 12 ai 16 anni, poi raccontando storie vere, senza più l'aggiunta di alcun elemento fantastico, al precedente pubblico oggi si aggiunge anche quello adulto".

Quello che Fantaticino potrebbe diventare?

"Attualmente le Leggende del Fantaticino vengono diffuse dalla RSI Rete Due, la prossima serie è in onda dal 22 dicembre al 9 gennaio. Ho preparato tanti bei racconti natalizi locali, storie accadute nel nostro passato durante le festività , come la tragedia della Chiesa Rossa di Castel San Pietro, un massacro di oltre 100 persone accaduto in una buia e tragica notte di Natale, e poi la Battaglia dei Sassi Grossi di Giornico, avvenuta il 26 dicembre, e ancora La natività  rivista attraverso un racconto ambientato nel paese di Grono, nel Grigioni Italiano, un capodanno in una villa luganese durante l'epidemia della Spagnola, una terribile befana sul lago Tremorgio, etc...Sto pensando, considerato che tutte le "location" esistono realmente e si trovano in luoghi facilmente raggiungibile, a una trasposizione filmica, un prodotto televisivo sulla base di quello radiofonico. Inoltre vorrei pubblicare le leggende che ho scritto, attualmente 30 racconti".

Il prossimo appuntamento è per DOMENICA 23 NOVEMBRE ore 16.00 MONTAGNOLA, Scuola Tasis, Palmer Cultural Center. Per l'occasione Nicolas Joos presenterà due nuove leggende: L'ebreo errante e La lepre bianca. 

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