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LUGANO Zingari e mendicanti: “In città non li vogliamo”

17.11.14 - 06:07
A Lugano si va verso la tolleranza zero
Zingari e mendicanti: “In città non li vogliamo”
A Lugano si va verso la tolleranza zero
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LUGANO - Dopo i fattacci all’Usi, dove due zingare sono entrate in aula durante la lezione per mendicare, al capo dicastero della Polizia Michele Bertini è saltata, nuovamente, la mosca al naso. «Casi come questo sono disdicevoli per una città come la nostra”, sostiene il municipale. I mendicanti, oltre che dagli atenei, sembrano essere attirati come delle falene dalle luminarie natalizie. «È risaputo che durante il periodo estivo la situazione è piuttosto tranquilla, ci sono meno persone atte all’accattonaggio. Nei periodi invernali, o prima delle festività, riscontriamo invece un incremento notevole di questa fastidiosa presenza». Inutile, secondo il liberale, porsi la domanda di quali siano i motivi di questo sbarco in riva al Ceresio: «Non siamo dei sociologi, come polizia noi siamo al fronte, siamo sulla strada dove veniamo giornalmente sollecitati dalla cittadinanza per risolvere il problema».

Cittadini, non abituatevi – «È un problema molto sentito, i nostri cittadini non sono abituati a queste scene… e non voglio nemmeno che si abituino a vederle. Nella vicina Italia questi episodi sono all’ordine del giorno. Abbiamo infatti incontrato, lo scorso 12 novembre, l’Assessore alla sicurezza della Regione Lombardia. Quest’ultimo diceva che, purtroppo, loro sono ormai assuefatti e che l’accattonaggio è diventato la normalità per i suoi cittadini. Le autorità hanno praticamente perso il controllo del territorio e ne pagano le conseguenze».

La Legge cambierà - Per far fronte a mendicanti, ambulanti o zingari la Polizia comunale deve però, ogni volta, superare un’altissima barricata: «Abbiamo una situazione lacunosa – ci spiega Bertini –. L’attuale Legge sull’ordine pubblico è piuttosto vetusta. Gli agenti della comunale, per il momento, non possono infatti sanzionare gli accattoni. Il deterrente numero uno sarebbe proprio la multa. Mi rallegro, però, che il Governo abbia proposto un’attualizzazione della Legge. Ora è in fase di consultazione, si vuole delegare ai comuni la possibilità di perseguire questi reati». Oggi, invece, la musica è un’altra: «I casi vengono trattati dalla Cantonale. A volte facciamo fatica a trovare accoglienza o risorse umane, da parte loro, che possano dedicare tempo per dei reati del genere. Con questo non intendo intraprendere una sorta di competizione tra polizie. Capisco anche la loro posizione: reati tipicamente urbani non hanno un grosso interesse a trattarli».

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