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"Non è vero che un pompiere non piange mai"

CURIO"Non è vero che un pompiere non piange mai"

07.11.14 - 11:49
Il giorno dopo il ritrovamento dei corpi di Monica e Alice, Paolo Romani, comandante dei militi di Novaggio, racconta la terribile notte delle ricerche: "Siamo tutti ancora scossi"
Foto Rescue Media/Tipress
"Non è vero che un pompiere non piange mai"
Il giorno dopo il ritrovamento dei corpi di Monica e Alice, Paolo Romani, comandante dei militi di Novaggio, racconta la terribile notte delle ricerche: "Siamo tutti ancora scossi"

CURIO - La frana che si abbatte sulla casa di Monica e di Alice con una precisione chirurgica, radendola al suolo e lasciando intatto tutto il resto. Poi la corsa contro il tempo. Dieci ore di ansia, di ricerche, di angoscia. E il tempo che si ferma alle 4.36, all'alba di un piovoso e freddo giovedì di novembre. Il verdetto del destino è tremendo: mamma e figlia morte per asfissia. La terribile notte di Bombinasco (Malcantone) è ancora ben impressa nella mente di chi l'ha vissuta sulla propria pelle. "Siamo tutti ancora scossi - ammette Paolo Romani, comandante dei pompieri di Novaggio -. Conoscevamo le vittime e il momento del ritrovamento è stato molto triste. Non è vero che un pompiere non piange mai".

Per tutta la notte avete sperato nel miracolo. Sotto la pioggia e tra la nebbia. Ma come si fa a crederci fino in fondo, quando le condizioni ambientali sono così disperate?
"È chiaro che il dubbio ti può venire. Ma un milite non deve mai farsi domande in questo senso. Altrimenti poi subentra lo scoraggiamento. La missione va portata a termine. Sempre e comunque. Anche in contesti proibitivi".

E come ci si sente quando l'esito è come quello di Bombinasco?
"L'emozione è stata forte, eravamo tutti davvero dispiaciuti. Dal momento del ritrovamento dei corpi per noi è diventato importante parlare, dialogare, farci forza a vicenda. Non va dimenticato che da lì in avanti ci sono state altre 10 ore di lavoro. Abbiamo dovuto mettere in sicurezza la situazione, ad esempio".

Cosa l'ha colpita maggiormente di tutta questa storia?
"Ma le avete viste le foto dall'alto? Una bomba riduce una casa così. La frana sembrava su misura per quell'abitazione. Mai vista una roba del genere".

Come fa un pompiere a dimenticare un episodio del genere?
"Abbiamo fatto un briefing subito a ridosso dell'intervento. Con l'aiuto di alcuni specialisti abbiamo cercato di buttare fuori le nostre sensazioni, le emozioni. Si ripercorre, tappa dopo tappa, quello che è successo. Prima e dopo l'evento chiave del ritrovamento. Nei prossimi giorni sono previsti alcuni incontri informali, il gruppo dei militi è sempre molto in contatto. Abbiamo bisogno di normalità, per quanto possa essere normale l'attività del pompiere".

In totale sul posto sono accorsi quasi 100 soccorritori, tra cui una trentina di suoi militi. Dal punto di vista professionale è soddisfatto del vostro operato?
"Sono onorato. Abbiamo lavorato benissimo, senza perdere tempo, con grande determinazione. Non dimentichiamoci che i nostri pompieri sono tutti volontari, hanno dato il cuore in quella notte".

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