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CANTONEMonteforno: inquinato, ma non contaminato

23.10.14 - 12:20
Il Consiglio di Stato risponde alla interrogazione di Michela Delcò Petralli
Monteforno: inquinato, ma non contaminato
Il Consiglio di Stato risponde alla interrogazione di Michela Delcò Petralli

BELLINZONA - Monteforno: un buco nero? Quanto costerà il risanamento della ex Monteforno di Giornico e chi pagherà il conto? Le domande al Consiglio di Stato sono state inviate dal deputato Michela Delcò Petralli lo scorso 17 febbraio.

A vent'anni dalla chiusura del grande centro industriale, evento che rappresentò una delle pagine più difficili e delicate nella storia recente del canton Ticino, si torna a parlare dell'eredità di un sito che ha lasciato dietro di sé uno scheletro ancora da smantellare. "Sull'area "ex Monteforno", che comprende diverse particelle dei Comuni di Bodio e Giornico, - si legge nel documento di risposta del Consiglio di Stato - sono presenti diversi siti inquinati (più siti inquinati situati su più particelle) (cfr. www.tic.h/oasi(. I siti denominati "parco rottami" e "discarica ex Monteforno" sono due dei molti siti inquinati presenti all'interno del perimetro dell'area "ex Monteforno".

Sul documento si legge, inoltre che "dopo l'esecuzione di tali indagini nessun sito è risultato contaminato - ovvero da risanare obbligatoriamente - ai sensi dell'Ordinanza sui siti contaminati (OSiti)". Il Cantone informa dell'esistenza del progetto dell'Area Multiservizi e centro di controllo dei veicoli pesanti (AM-CCVP). Esso toccherà solo due dei siti inquinati presenti sul sedime ex Monteforno in quanto si svilupperà principalmente sull'area denominata "parco rottami" (particella 1218 RFD Giornico) di proprietà di FFS Sa. Per la realizzazione della bretella di accesso, il progetto prevede inoltre lo scorporo e lo scavo di ca. 700 metri cubi di materiale proveniente dalla "discarica ex Monteforno".

Il sito, in poche parole, "benché fortemente inquinato, non può essere oggettivamente considerato un sito contaminato (non è all'origine di effetti nocivi o molesti e dunque non è obbligatoriamente da risanare).

I siti inquinati - assicura il Cantone - interessati dal progetto AM-CCVP del dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC), grazie alla sua realizzazione, saranno quindi risanati, indipendentemente dall'applicazione dell'OSiti."

Il Consiglio di Stato, nella sua risposta, ha spiegato che spetta all'autorità federale esprimersi in merito alla classificazione dei siti toccati dal progetto AM-CCVP ed eventualmente attivare tale procedura. Il Cantone non è caricato di nessun onere, "non essendo né l'autorità competente, né tantomeno perturbatore per comportamento o situazione".

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