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CANTONEVuoi chiamare il tuo ufficio postale? Sarà una guerra di nervi

22.10.14 - 13:50
Doveva bloccare un pacco imbucato qualche ora prima: l’operazione si trasforma in una missione impossibile
Vuoi chiamare il tuo ufficio postale? Sarà una guerra di nervi
Doveva bloccare un pacco imbucato qualche ora prima: l’operazione si trasforma in una missione impossibile

CUGNASCO - Cinquanta minuti di attesa per potere essere messi in contatto con l’ufficio postale del proprio paese. Per poi non riuscire, comunque, a parlare con gli impiegati. Capita anche questo con il nuovo (si fa per dire, visto che è attivo dal 2005) sistema telefonico centralizzato de La Posta. Protagonista dell’episodio un abitante di Cugnasco che si è ritrovato nelle condizioni di dovere bloccare l’invio di un pacco spedito qualche ora prima. “Mi sono accorto che mancava un documento fondamentale in allegato. Purtroppo nel frattempo mi ero spostato nel Sottoceneri e quindi ho subito cercato di contattare l’ufficio postale telefonicamente”.

Servizio centralizzato - L’operazione, in apparenza semplice, si rivela una vera e propria missione impossibile. Sull’elenco il classico numero diretto è stato da tempo sostituito da quello di un centralino generale a cui rispondono consulenti direttamente formati da La Posta. Sono le 11 e 25 di mattina quando il malcapitato effettua la prima chiamata. “All’inizio ti chiedono di schiacciare una serie di tasti a dipendenza del tipo di problematica con cui sei confrontato. Poi ti tengono in attesa”. Fatto sta che il consulente risponde dopo una decina di minuti complessivi. “Per comunicarmi che l’ufficio chiude alle 11.30 e che riaprirà tre ore più tardi. Mi armo di pazienza e attendo”.

Confusione - Nel pomeriggio, tuttavia, la situazione si fa grottesca. “Dopo altri dieci minuti di attesa proprio nel momento in cui un nuovo consulente tenta di mettermi in collegamento con l’ufficio di Cugnasco, cade la linea. Innervosito, riprovo e risponde una donna. Mi fa capire che con il nuovo sistema non è più possibile parlare con i singoli uffici postali. Io mi arrabbio e lei mi appende il telefono”.

Dubbi sul sistema - L’ultimo tentativo sembra il più fortunato. “L’attesa è di pochi minuti. Il consulente è gentile e mi collega con l’ufficio. Il telefono però suona a vuoto per diverso tempo. Poi la linea cade. Ritento un’ultima volta e un nuovo consulente stavolta mi dà il numero diretto dell’ufficio di Cugnasco. A quel punto, vedendo che il telefono suona a vuoto, mi rendo conto che nessuno risponderà mai alla mia chiamata. Telefono a mia madre, le chiedo di smettere di lavorare e di precipitarsi all’ufficio postale per bloccare il pacco di persona”. E aggiunge: “Questa storia è assurda. Ho sempre avuto un contatto spontaneo e cordiale con gli impiegati allo sportello. Loro non hanno alcuna responsabilità. È il sistema che non quadra. Non è normale che per una richiesta così semplice si debba passare da mille persone”.

(RED)

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