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CANTONEQuei parchi giochi cancerogeni: "Rimuovete le vecchie traversine"

20.10.14 - 08:00
L’allarme sulle traversine all’olio di catrame risale a 15 anni fa. Sono state rimosse un po’ ovunque... ma non in certi parchi-giochi.
Foto Tio
Quei parchi giochi cancerogeni: "Rimuovete le vecchie traversine"
L’allarme sulle traversine all’olio di catrame risale a 15 anni fa. Sono state rimosse un po’ ovunque... ma non in certi parchi-giochi.

LUGANO - Il tempo c’è stato, niente scuse. Quasi tre lustri, da quando l’Ufficio federale dell’ambiente (Ufam) ha lanciato l’allarme: «Le vecchie traversine ferroviarie non devono più essere vendute ai privati – recitava una nota del luglio 2000 – Esse contengono una sostanza che, a contatto con la pelle, può provocare il cancro». Si chiama benzo(a)pirene e le traversine ne rilasciano in quantità nocive fino a 25 anni dalla posa.

Per questo, si penserà, sono state rimosse... ovunque? Non proprio. Basta un giro per i parchi-giochi del Ticino per fare qualche incontro inaspettato: a Vaglio le traversine compaiono a recinzione della gabbia per arrampicare; a Sementina fanno da scalini per lo scivolo; idem nel parco-giochi di Breganzona in via Vergiò (ma dal comune di Lugano fanno sapere di stare provvedendo alla rimozione), mentre a Giumaglio, come ci ha scritto il sindaco Aron Piezzi, le hanno sostituite nell'autunno del 2013. Una mappatura completa? Al Dipartimento del territorio non ce l’hanno. «Chiedete ai singoli comuni». Mission impossible.

Bruno Bernasconi, capo delegato dell’Upi per la Svizzera meridionale, non ci gira intorno: «Sono almeno 10 anni che vado ricordando la questione ai proprietari di parchi-giochi, siano comuni o privati. Certo le strutture pericolose non sono rimaste molte, ma soprattutto nei parchi-giochi più vecchi, quelli di montagna oppure i percorsi-vita, se ne trovano ancora. Sarebbero tutte da rimuovere, in generale, a meno che non vi sia la sicurezza assoluta che non siano state trattate con l’olio di catrame» spiega. I bambini mettono le mani dappertutto, si sa, anche in bocca. E non si dica che non siamo stati avvisati.

 

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