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LUGANO«Si fa chiamare "il Reverendo", ci deve 10mila franchi di fatture e non solo»

26.06.14 - 07:21
La Bi-technology SA di Lugano vittima di un "guru" truffatore di startup.
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«Si fa chiamare "il Reverendo", ci deve 10mila franchi di fatture e non solo»
La Bi-technology SA di Lugano vittima di un "guru" truffatore di startup.

LUGANO. Si fa chiamare "il Reverendo", ma per la Bi-Techonology SA di Lugano è solo «un furbacchione e un millantatore». Truffa aggravata, diffamazione, falsificazione di documenti: nella lista delle accuse di "reverendo" in effetti c'è assai poco. «Ci si è presentato come un guru dell’informatica, ci procacciava clienti oltre confine ma si faceva pagare a nome nostro e poi intascava i soldi». Luca Piazza, fondatore della startup ticinese specializzata nella realizzazione di app per smartphone, sta ancora facendo il conto dei danni. 

«Siamo rimasti con fatture non pagate per circa 10mila franchi». Ma non è questo il motivo per cui la Bi-Technology ha sporto denuncia al Tribunale di Lugano contro “il Reverendo”, due settimane fa: «Parlando con altre startup truffate abbiamo scoperto che il signor M. U. (nome noto alla redazione, ndr.) ha utilizzato il nostro marchio e la nostra carta intestata per fatturare 70mila euro a un’azienda italiana, utilizzando fatture false e bonifici fittizi a nome della Bi-Technology SA: inutile dire che quei soldi noi non li abbiamo mai visti, anzi. Ci siamo costituiti parte lesa». Intanto si scopre che oltre confine “il Reverendo” vanta 16 denunce per truffa aggravata presso la Procura di Milano, documentate dalla stampa italiana. «Che la nostra esperienza sia d’insegnamento agli altri» commenta Piazza. «Non c'è niente di più riprovevole di rubare a qualcuno i suoi sogni, per tante aziende nate da poco e gestite da giovani, anche solo 5milla franchi sono un tesoro».

Altro che "asilo-nido" delle aziende insomma: quello delle startup «è un mondo in cui si aggirano squali pronti ad approfittare dell’inesperienza dei giovani imprenditori» spiega Lorenzo Leoni di Fondazione Agire, l'Agenzia per l'innovazione del Cantone. «Figure del genere non mancano in Ticino purtroppo, promotori o consulenti non istituzionali e con dubbie credenziali, da cui mettiamo sempre in guardia le aziende giovani: a volte vestono i panni di intermediari che promettono finanziamenti inverosimili dietro pagamento di un acconto, altre volte sono consulenti che si spingono troppo in là. Noi siamo qui anche per questo. Il consiglio, anche per le startup che non sono supportate da Agire, è di rivolgersi ai nostri esperti per qualsiasi dubbio o verifica».

 

 

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