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TICINORicercato scappa in Italia, le Guardie di Confine: "Non eravamo stati informati"

14.09.12 - 13:59
Il portavoce Davide Bassi replica ad un quotidiano che parlava di fuga facilitata da una "panne informativa": "Lo abbiamo saputo solo nel pomeriggio", quando il fuggiasco ormai era lontano
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Ricercato scappa in Italia, le Guardie di Confine: "Non eravamo stati informati"
Il portavoce Davide Bassi replica ad un quotidiano che parlava di fuga facilitata da una "panne informativa": "Lo abbiamo saputo solo nel pomeriggio", quando il fuggiasco ormai era lontano

STABIO - "Abbiamo ricevuto la comunicazione dei fatti solo nel pomeriggio. Praticamente l'abbiamo letto dalla stampa". Replica così Davide Bassi, portavoce del Corpo Guardie di Confine della Regione IV, ad un articolo apparso sulla Südostschweiz oggi. Sul giornale si avanzava l'ipotesi che il cittadino moldavo, ricercato dopo l'inseguimento con sparatoria che è costata la vita ad un rapinatore lo scorso mercoledì, fosse riuscito a scappare in Italia grazie ad una "panne informativa".

Il fuggiasco, a bordo di una vettura rubata nel canton Uri, è infatti transitato dal valico di Stabio poche ore dopo il tragico episodio avvenuto nel canton Svitto. La polizia urana, scrive il quotidiano sangallese, avrebbe informato tempestivamente le autorità federali dell'episodio, e l'ordine di bloccare l'auto sarebbe stato diramato a tutti i valichi di frontiera. Come mai, quindi, il cittadino moldavo è riuscito ad uscire dal territorio nazionale indisturbato?

 

La ricostruzione dell'articolista diverge decisamente dal racconto di Bassi. "Abbiamo ricevuto dalla polizia urana unicamente la segnalazione di una vettura rubata, e questo nel pomeriggio (la sparatoria risale alle 6 del mattino, ndr). Al momento del transito non sapevamo quello che era avvenuto". Quindi gli uomini che presidiavano il valico di Stabio non sapevano che, a bordo dell'auto, c'era una persona coinvolta addirittura in una sparatoria. La responsabilità, precisa Bassi, semmai è delle autorità urane che non hanno girato per tempo l'avviso. "Se l'avessimo saputo, figuriamoci se non ci fossimo messi all'opera per 'tappare' tutte le possibili vie d'uscita dalla Confederazione".

 

Il filmato delle telecamere di sorveglianza ha poi permesso di appurare che, effettivamente, il moldavo coinvolto nella sparatoria era transitato da Stabio. Ore prima, però, che fosse chiara ai doganieri la sua identità e il suo ruolo nella vicenda della mattina. "Non sapevamo nemmeno che la vettura era passata da Stabio, lo abbiamo scoperto solo nel pomeriggio" aggiunge Bassi.

 

Non essendo a conoscenza della gravità dei fatti, le Guardie di Confine non hanno messo in opera i dispositivi di sicurezza che vengono attuati, per esempio, in caso di rapina sul territorio e che portano alla chiusura dei valichi. Il compito di fermare un fuggiasco, precisa poi Bassi, non è prettamente delle Guardie di Confine, ma è della polizia cantonale, nella fattispecie quella urana.

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