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SVIZZERA / TICINOCasinò, sempre più diffidati e sempre più giovani

13.09.12 - 19:27
In Svizzera sono 32.410 le persone non autorizzate a giocare nei casinò. Nel 2001 il loro numero era sei volte di meno. L'allarme del presidente del GAT-P: "In Ticino aumentano i giovani con patologie da gioco d’azzardo"
Foto d'archivio (Keystone)
Casinò, sempre più diffidati e sempre più giovani
In Svizzera sono 32.410 le persone non autorizzate a giocare nei casinò. Nel 2001 il loro numero era sei volte di meno. L'allarme del presidente del GAT-P: "In Ticino aumentano i giovani con patologie da gioco d’azzardo"

BERNA - In Svizzera, 32410 persone non sono autorizzate a giocare nei casinò. Sei volte tanto quanto nel 2001. Anche in Ticino la piaga della dipendenza da gioco rappresenta un problema. Si stima che in Ticino siano circa 3mila le persone che presentano patologie da gioco d'azzardo.

Una patologia che colpisce migliaia di persone in Svizzera e che costituisce un costo sociale importante. Stando a un studio pubblicato recentemente dall'Università di Neuchâtel, i costi sociali derivanti dal gioco d'azzardo sono calcolati tra i 545 e i 658 milioni di franchi. Dai 19 casinò svizzeri sono arrivati nel 2011 circa 360 milioni di franchi a comuni e cantoni, mentre sono stati 557 i milioni di franchi arrivati ai fondi cantonali e alle associazioni di sostegno sociale da parte delle lotterie.

Il dottor Nicolas Bonvin è il presidente di GAT-P, Gruppo Azzardo Ticino-Prevenzione, e ha studiato a fondo la patologia del giocatore d'azzardo. Un fenomeno sociale che sta interessando un numero sempre più alto di persone, anche in Ticino.

Dottor Bonvin, rispetto agli anni precedenti si osserva in Ticino un aumento dei giocatori patologici?
“Sì, si osserva un aumento. Nel casinò sono importanti i numeri delle persone diffidate, ma sono poche quelle che si rivolgono a noi, nonostante vengano informate dai casinò della nostra esistenza, vi sia a disposizione un numero verde e la consulenza sia gratuita per quanto riguarda le prime due consultazioni”.

Qual è la fascia d'età in cui si riscontra un aumento maggiore?
“L’aumento si riscontra soprattutto tra i giovani. Giovani che si stanno abituando sempre più a passare al casinò e a giocare. Un fenomeno che prima non esisteva e che sta crescendo nel corso degli ultimi anni”.

Forse perché i casinò, non solo in Svizzera, hanno scoperto un nuovo target di clientela: i giovani.
“Sì, è vero. Ma dal nostro osservatorio possiamo osservare soltanto la punta dell'iceberg”.

Il giocatore una volta diffidato o auto-diffidato dal Casinò, cosa fa?
“La diffida è una misura efficace, ma il giocatore patologico ha a disposizione altri sbocchi per continuare a giocare. Per esempio in Ticino c'è Campione d'Italia, ma non solo. C'è internet, si può giocare sul telefonino e utilizzare le carte di credito prepagate. E quindi ci risulta più difficile intervenire, anche perché una volta il giocatore diffidato passava su internet. Oggi, invece, aumenta il numero di coloro che scelgono direttamente internet per giocare". 

Quando  un giocatore d’azzardo  deve cominciarsi a preoccupare?
"Quando comincia a spendere troppo in proporzione alle sue disponibilità finanziarie, quando passa troppo tempo a giocare e gioca troppo spesso".

Le è già capitato di avere a che fare con un giocatore che si è giocato tutto?
“Sì, eccome. Sono soprattutto quei giocatori che vincono all’inizio ad essere più a rischio di diventare  giocatori abituali. Un’abitudine che li porta, a un certo punto, a giocare e a perdere troppo. Il giocatore gioca per cercare di recuperare, convincendosi psicologicamente che il casinò in qualche modo e prima o poi gli restituirà i soldi persi. Ed è questa rincorsa al recupero della somma persa a coincidere con l’inizio di un problema importante”.

Cosa succede a quel punto?
“Comincia a cercare soldi a destra e a sinistra e a svuotare tutti i conti che ha. Il giocatore poi diventa uno specialista nel chiedere soldi agli amici, ai famigliari...”.

Si può dire che il comportamento di una persona affetta da patologia da gioco d'azzardo è simile a quello di un tossicodipendente?
“Sì, lo si può dire tranquillamente. Comincia a mentire, minimizza le giocate, un po’ come fa l'alcolista quando dice di bere soltanto pochi bicchieri, nasconde la realtà. Non vuole spaventare la sua famiglia, i suoi amici, perché è sicuro che non verrebbe capito”.

Come reagisce il giocatore patologico quando i loro familiari e le persone vicino al giocatore incallito consigliano di non andare al casinò? Si arrabbia?
“Sì, se la prende. In genere vi è una reazione aggressiva da parte sua. E se non riesce ad avere i soldi per giocare, diventa aggressivo.  C'è il caso di chi passa il weekend a giocare, sacrificando il tempo libero con la moglie, o il marito e la famiglia. Questa tipologia di giocatore comincia ad avere molti problemi nel riuscire a dedicare il proprio tempo libero per altre attività, come per esempio a fare una passeggiata o passarlo semplicemente con il proprio partner. Il giocatore patologico ha problemi a  farlo perché diventa nervoso ed irascibile se è chiamato ad altri impegni che gli impediscono di andare a giocare. Una situazione che condiziona molto la sua vita e quella della sua famiglia. Famiglia che ha a che fare con una persona irascibile e che si arrabbia facilmente, come una persona in astinenza, ossessionata dal gioco”.

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