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TICINO / SVIZZERALibera circolazione, Rusconi: "Il Consiglio federale faccia chiarezza"

10.09.12 - 17:29
Libera circolazione, Rusconi: "Il Consiglio federale faccia chiarezza"

BERNA - Il consigliere nazionale UDC Pierre Risconi ha presentato un'interpellanza al Consiglio federale sugli effetti della libera circolazione delle persone. Ad inizio luglio sono stati presentati dal Consiglio federale un "Rapporto sulle conseguenze della libera circolazione delle persone e dell'immigrazione", e dall'Ufficio di statistica del Canton Ticino uno studio dal titolo "Libera circolazione: gioie o dolori?" che giungono a conclusioni diverse, in particolare per quanto riguarda alla situazione ticinese.

Stando ai risultati del primo studio i frontalieri che lavorano in Ticino sono un quinto di quelli presenti sul territorio nazionale (252'000), mentre rappresentano il 23,4% degli occupati nel Cantone, percentuale ben più alta di quella delle altre regioni di frontiera. "Tra il 2001 e il 2008" osserva Rusconi "in tali regioni vi sarebbe stata una crescita dell'occupazione, che avrebbe riguardato per lo più persone con un basso livello di formazione".

 

Lo studio ticinese conclude, al contrario, che la soppressione della priorità al lavoratore indigeno quale conseguenza della libera circolazione delle persone ha condotto alla perdita di oltre 40'000 posti di lavoro nelle zone di frontiera praticamente in tutti i rami economici. In particolare si nota la contrazione della componente svizzera (49'477 posti di lavoro in meno) e la crescita di posti di lavoro occupati da donne straniere residenti (quasi 9'000 nuovi posti di lavoro).

 

Lo studio evidenzia inoltre che la componente frontaliera in Ticino compete sempre più con profili e figure professionali con qualifiche medie e alte e con funzioni di quadro. Vi è in atto quindi un effetto di sostituzione finora sempre negato tra la manodopera indigena e i frontalieri.

 

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