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CONFINEFrode per 23 milioni. Sequestrata la villa e lo yacht

02.07.12 - 12:04
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Frode per 23 milioni. Sequestrata la villa e lo yacht

VARESE - Utilizzavano centinaia di lavoratori, formalmente assunti da altre società compiacenti che non pagavano né contributi né imposte, per adempiere alle commesse che si aggiudicavano in tutto il nord Italia a prezzi naturalmente molto competitivi. La maxi frode contributiva e fiscale è stata scoperta dagli uomini della Guardia di Finanza di Gallarate che, a seguito di una complessa indagine coordinata dalla Procura di busto Arsizio, hanno denunciato 11 imprenditori, individuato oltre 1400 lavoratori irregolari, scoperta un’evasione per 23 milioni di euro e sequestrato agli imprenditori responsabili della frode beni per oltre 4 milioni di euro.

Al termine di una articolata indagine la Guardia di Finanza di Gallarate ha scoperto una ingente frode contributiva e fiscale perpetrata da una società gallaratese operante nel settore rivestimento di pavimenti e muri. La società, per poter adempiere alle tante commesse ottenute nel nord Italia utilizzava, come fossero propri, lavoratori, prevalentemente extracomunitari, che risultavano formalmente assunti da altre imprese, complici della frode, che sistematicamente omettevano di versare allo stato sia le tasse che le ritenute previdenziali e contributive.

Tali società, tutte riconducibili a soggetti partecipi nella frode, erano di fatto inesistenti, e provvedevano a mascherare la costante somministrazione illecita di manodopera con fatture che non trovavano alcun riscontro  nella dichiarazione dei redditi.

In questo modo, la società gallaratese aveva la possibilità di poter disporre di un incredibile numero di lavoratori (oltre 1400 individuati negli anni oggetto di controllo) senza sostenere alcun onere contributivo e previdenziale per loro. Questo onere risultava “formalmente” a carico della società che li metteva a disposizione e che, come detto, non li versava. Tali società, inoltre, oltre ad omettere le dichiarazioni dei redditi e a non versare alcun contributo per i lavoratori, provvedevano sistematicamente a compensare gli importi dovuti per l’utilizzo dei loro dipendenti con inesistenti crediti IVA.

Inoltre, per garantire un ulteriore vantaggio fiscale e competitivo per la società gallaratese, che acquisiva le tante commesse con offerte naturalmente estremamente vantaggiose attesa l’assenza dei costi contributivi previsti, emettevano nei suoi confronti anche fatture false per l’azienda utilizzava per abbattere i suoi redditi.

Le indagini, durate poco più di un anno, hanno smantellato una frode milionaria. Tutti i rappresentati delle 13 aziende coinvolte sono stati denunciati per reati di frode fiscale, evasione e somministrazione irregolare di manodopera; inoltre, a garanzia del debito nei confronti dello Stato, è stato tempestivamente disposto dalla Procura ed eseguito un sequestro di beni per circa 4 milioni di euro, tra cui una maestosa villa in provincia di Varese, una lussuosa imbarcazione di oltre 18 metri del valore di oltre 1 milione di euro ed altri immobili nelle province di Trapani, Genova ed a Gallarate.

A tali beni va aggiunto il sequestro dell’intero ramo d’azienda ceduto, nel corso delle indagini al fine di sottrarlo proprio ad un eventuale sequestro, ad altra società neo costituita nel Novarese che avrebbe dovuto garantire la continuazione dell’attività illecita.

Infine, per la somministrazione e l’utilizzo fraudolento di lavoratori l’AG ha proposto per la successiva applicazione una multa per un totale di circa 4 milioni di euro.
 

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