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LOCARNO"Al Canetti se non hai soldi, sono gli altri a pagarti da bere"

15.06.12 - 15:13
Dopo il lancio della petizione contro la chiusura dello storico locale, il gerente racconta le sue emozioni: "Per me uscire da qui sarebbe un doppio smacco"
Ti Press
"Al Canetti se non hai soldi, sono gli altri a pagarti da bere"
Dopo il lancio della petizione contro la chiusura dello storico locale, il gerente racconta le sue emozioni: "Per me uscire da qui sarebbe un doppio smacco"

LOCARNO - “Quando lo scorso 6 giugno ho aperto quella busta è stato come ricevere una fucilata”. Lo dice con commozione, Walter Hänggi. Su quella lettera c’era la disdetta del contratto di affitto del ‘suo’ Canetti. Il messaggio del nuovo proprietario iraniano è chiaro: la storica osteria locarnese deve chiudere entro il 2 luglio. Un pugno allo stomaco per il gerente 59enne che, da giovedì sera, riesce però a guardare al futuro con ottimismo. “Perché spontaneamente si è costituito un gruppo di sostegno di oltre 300 persone. È stata lanciata una petizione che verrà poi consegnata al Municipio. In sole tre ore e mezza sono state raccolte oltre 400 firme”.

Hänggi, riesce a vedere la luce in fondo al tunnel?
"Sono ottimista. Oltre alla raccolta firme ufficiale, è pure stata lanciata una petizione simbolica su internet, dall’alto valore affettivo. Sono cose che scaldano il cuore". 

Parliamo della petizione ufficiale. Al Municipio si chiederà di porre un vincolo di salvaguardia a protezione dello storico ritrovo pubblico. Che termini vi date?
"C’è tempo fino al 15 agosto per firmare. Ma vorrei sottolineare che io non c’entro, è nato tutto dalla volontà di clienti e appassionati. Ammirevole".
 
Scusi, perché 15 agosto? Al 2 luglio voi dovete essere fuori…
"Qualcosa mi fa pensare che il 2 luglio non faremo le valigie. L’amministrazione dello stabile mi ha chiesto di formulare delle proposte, c’è apertura verso nuove soluzioni. Io sono disposto a pagare il 15% in più di affitto pur di restare. E c’è dell’altro…"

Cioè?
"Nel documento firmato con la precedente proprietà c’era una clausola in cui si indicava che l’osteria Canetti avrebbe sempre dovuto mantenere le stesse caratteristiche. Mi aggrappo anche a questo, chiaro".
 
Chiederà, dunque, la protrazione del contratto?
"So che è tardi, ma sì, lo farò".

Lei ha lanciato un appello singolare giovedì sera: niente razzismo.
"Esatto. Perché il fatto che il proprietario sia iraniano non significa nulla. Lo stabile lo ha acquistato dai locarnesi e non bisogna scadere nel populismo".

In passato Walter Hänggi è stato anche educatore sociale…
"Sì. Ho lavorato in foyer e nei laboratori protetti con persone con difficoltà. È stata un’esperienza unica dal punto di vista umano. Però il pallino per l’osteria l’ho sempre avuto. E per un locarnese l’osteria non può  che essere il Canetti. Adoro questo posto, dieci anni fa quando l’ho preso in mano ho provato una gioia immensa. Fatta questa premessa è ovvio che per me uscire dal Canetti sarebbe un doppio smacco. La lettera di disdetta è arrivata come un fulmine a ciel sereno, non era nell’aria. Ero pure stato rassicurato di recente".

Che cosa rappresenta il Canetti per i locarnesi?
"Soprattutto un luogo di scambio culturale. Ma ha anche una forte connotazione sociale. Si è creato un clima di solidarietà all’interno dell’osteria. Se uno fa fatica a pagare, gli altri gli offrono la birra. Nessuno resta escluso qui, c’è sempre qualcuno pronto a dare una mano. Per alcuni il Canetti rappresenta la certezza di trovare una spalla su cui piangere, un amico a cui raccontare qualcosa".

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