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BERNA - Se i negoziati tra Roma e Berna volti a modificare l'attuale accordo sui ristorni dei frontalieri tra i due Paesi dovessero sfociare in soluzioni "cosmetiche", li rimanderemo al mittente. Così si è espresso oggi, senza troppi giri di parole, Fabio Abate (PLR/TI) alla Camera dei Cantoni, prima che l'iniziativa del Canton Ticino venisse tacitamente archiviata.
Molte delle richieste figuranti nell'iniziativa cantonale sono state infatti riprese in una mozione trasmessa dagli Stati al Consiglio federale. La Camera ha giudicato la mozione un'alternativa più adatta allo scopo perseguito.
Frattanto poi, come ha ricordato Abate, Italia e Svizzera hanno ricominciato a parlarsi. Da qui la richiesta del "senatore" ticinese di rinunciare al voto - il cui esito era scontato n.d.r - tenuto conto dell'evoluzione positiva degli ultimi mesi.
Tuttavia, prima che il presidente del Consiglio degli Stati Hans Altherr (PLR/AR) mandasse tutti a casa, Abate ha sottolineato che il Ticino e i suoi rappresentanti a Berna si attendono risultati sostanziali da future trattative fra i due Paesi. Il Ticinese ha ricordato la relazione speciale che lega il Ticino e la Svizzera all'Italia, come anche le particolarità dello "Stivale".
Insomma, le condizioni figuranti negli accordi simili esistenti tra la Svizzera, la Germania e l'Austria non possono essere trasposte tali e quali ai rapporti con l'Italia.
Ats
