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LOCARNONotte bianca, ma non per tutti

15.05.12 - 14:49
È successo di nuovo: al di fuori del perimetro designato dal Municipio, diversi importanti bar sono stati costretti a chiudere già alla una, malumori e perplessità tra i clienti
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Notte bianca, ma non per tutti
È successo di nuovo: al di fuori del perimetro designato dal Municipio, diversi importanti bar sono stati costretti a chiudere già alla una, malumori e perplessità tra i clienti

LOCARNO – Notte bianca di Locarno, siamo in via alla Posta e ci accingiamo a entrare in uno dei ritrovi giovanili più noti della città. È la una meno cinque e sulla porta c’è un signore che ci dice che non si può più entrare: “Chiudiamo, non abbiamo i permessi”. I clienti brontolano, c’è chi impreca e chi lancia epiteti di vario genere contro le autorità. Nei bar nelle vicinanze la situazione è la stessa. Notte bianca, ma non per tutti. E poco importa se a pochi metri, in Piazza Grande, la festa è ancora viva.

Zone critiche - “Non è una novità, era già successo negli anni scorsi. Ormai c’è chi gode di certi privilegi e altri no”, sostiene un ragazzo. “Che vergogna, fanno la Notte bianca e poi alla fine ci sono bar che chiudono alla una”, aggiunge un altro passante. Ci si interroga, si cerca di capire come mai in occasione di una simile manifestazione non vengano date le stesse opportunità a tutti, anche a chi ha la ‘sfortuna’ di essere situato in una posizione meno centrale rispetto ad altri esercizi. “Ma c’è poco da capire – dice il comandante della polizia Silvano Stern –. Il perimetro in cui si svolge la rassegna è racchiuso tra Piazza Grande, Città Vecchia e via Ramogna ed è il Municipio a definirlo. Inoltre, certi bar non riceveranno mai più un’autorizzazione straordinaria finché continueranno a darci problemi dal punto di vista della sicurezza. Questo sia ben chiaro, i clienti possono brontolare, ma la realtà è questa. Faccio un esempio: spesso in quelle zone ci sono minorenni ubriachi sdraiati per terra, quasi privi di sensi. Perché dovremmo fare finta di nulla?”  

Sicurezza - La questione è piuttosto nota. Ma Mauro Beffa, responsabile manifestazioni di Locarno, motiva, una volta di più, le scelte del Municipio. “L’associazione che organizza l’evento deve pagare un servizio di sicurezza e non si possono disperdere le forze, soprattutto dopo la una, nella fascia oraria in cui solitamente potrebbero esserci maggiori problemi”. Alcuni gerenti, con il locale situato al di fuori del perimetro definito dalla Città, hanno comunque avanzato la loro richiesta alle autorità di polizia. Altri invece, per loro stessa ammissione piuttosto scoraggiati, hanno preferito lasciare perdere. Beffa d’altra parte è categorico: “Solo nella seconda edizione abbiamo allargato la possibilità di aprire fino a tardi anche al di fuori di questo perimetro. Poi abbiamo capito che era meglio concentrarci su determinate zone”.   
 
 

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