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TICINOBignasca denunciati dal Lac: "Noi andremo avanti"

11.05.12 - 16:48
Bignasca denunciati dal Lac: "Noi andremo avanti"

LUGANO - Boris e Giuliano Bignasca non si lasciano intimidire. La denuncia nei confronti dei Bignasca, di Flavio Spiess, della Rotostampa Ticino SA e della Meutel SA presentata dall'ingegner Francesco Rizzi, in relazione all'articolo apparso lo scorso 3 febbraio scorso su 10 minuti in cui ci si chiedeva se l'ingegner Ricci, project manager della Comsa e appaltatrice del progetto LAC, fosse coinvolto in un'indagine sulla n'drangheta, non ferma le redazioni del Mattino e 10 minuti.

In una nota stampa giunta dall'avvocato Stefano Rossi "si precisa che a seguito dell'istanza di conciliazione riferita a pretese lesioni della personalità imputabili a pubblicazioni a carattere mediatico, promossa dinanzi la Pretura di Lugano dall'ingegner Francesco ricci nei confronti dei Signori Boris Bignasca, Giuliano Bignasca, Flavio Spiess, nonché nei confronti della Rotostampa Ticino SA e della Meutel SA, questi ultimi intendono difendere, anche dinanzi al giudice competente, il diritto di cronaca e di informazione proprio degli organi di stampa e non intendono cedere ad alcuna pressione, diretta o indiretta che sia, atta a impedire ai cittadini ticinesi di conoscere quanto viene posto in atto nel cantiere del nuovo centro culturale della città di Lugano (LAC).

I querelati contestano quindi di "dover rispondere di alcunché nei confronti dell'ingegner Fracesco Ricci per i fatti riferiti sulla sua persona. In quanto organo della Comsa (Suisse) SA, Lugano, ditta consorziata con la spagnola Comsa SA, Barcellona, titolari dell'appalto da oltre 150 milioni di franchi per la costruzione del nuovo centro culturale della città di Lugano (LAC), l'ingegner Francesco Ricci deve tollerare l'occhio vigile della stampa".

L'istanza promossa nei confronti di Boris Bignasca, Giuliano Bignasca, Flavio Spiess, nonché nei confronti della Rotostampa Ticino SA e della Meutel SA, costituirebbe quindi, secondo le parti convenute, "un maldestro tentativo di imbrigliare il dover di cronaca e il diritto di informazione dei cittadini su quanto accade nel più importante cantiere pubblico di Lugano".

Essi "si impegneranno quindi a che tale diritto dei cittadini ticinesi venga salvaguardato a dispetto delle azioni giudiziarie promosse nei loro confronti, qualsiasi possa essere il loro esito".   
 

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