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PAZZALLO"Temiamo ci facciano del male. Aiutateci"

11.05.12 - 14:42
L'appello accorato di Bruno il gerente del Wine Bar Divinum Di Pazzallo
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"Temiamo ci facciano del male. Aiutateci"
L'appello accorato di Bruno il gerente del Wine Bar Divinum Di Pazzallo

PAZZALLO - È con voce tremante, ancora scioccato che Bruno, il gerente del Wine Bar Divinum Di Pazzallo, ci risponde al telefono: "Il locale è stato completamente distrutto. L'arredamento è tutto da rinnovare". Ed è distrutto anche lui dopo che, questa mattina, si è trovato davanti agli occhi lo scempio.

"Non sappiamo chi sia stato e nonostante abbiamo dei sospetti, non possiamo al momento puntare il dito contro nessuno. Giunti a questo punto non possiamo far altro che confidare nelle indagini di polizia". Bruno spiega inoltre che l'episodio non è nuovo né isolato: "Nell'ultimo mese mi hanno già distrutto due macchine. Avevano pure iniziato a prendersela con il locale, ma questa volta sono riusciti ad entrare con i risultati che si possono vedere. Hanno fracassato gran parte dei bicchieri, bottiglie e quant'altro".

Il gerente del Divinum tuttavia non crede sia stata la bravata di qualche ragazzino: "Mancano proprio le bottiglie di valore. Queste non sono andate distrutte, ma le hanno rubate. Chi ha agito ha saputo insomma fare un distinguo. Non credo che dei ragazzini sappiano riconoscere le bottiglie di cognac o whisky pregiate da quelle che invece non lo sono".

D'altra parte il messaggio minatorio lasciato su uno specchio - "Non vi basta? - fa pensare che ci sia un conto in sospeso: "Sono mesi che vediamo recapitarci lettere minatorie indirizzate al locale, con minacce rivolte non soltanto a me, ma anche a mia moglie e mio figlio - spiega Bruno -. Non posso nascondere che siamo spaventati".

Bruno però ignora i motivi dietro a un atto così "forte": "Nelle lettere non solo non c'è scritto il perché di tanto odio, ma non ci sono nemmeno indizi che possano portare a qualcuno. Sono anonime. Sappiamo solo che vengono spedite da Lugano, sono senza mittente, indirizzate direttamente alla ditta. Non so cosa dire. Non abbiamo nessun conto in sospeso con nessuno. Abitiamo a pochi metri dal bar e da quando viviamo qui non abbiamo mai avuto un problema. La polizia ha anche interrogato i vicini che hanno confermato che abbiamo un buon rapporto con i nostri clienti e il vicinato".

Il sospetto è che l'invidia possa essere uno dei moventi: "Sospettiamo sia un atto di gelosia o qualcosa del genere - prosegue il gerente -. Mia moglie ha 27 anni, io 33. Abbiamo aperto un'attività basata solo sui nostri risparmi e magari questa cosa può aver dato fastidio a qualcuno. Il fatto che fatture e conti del locale siano sempre stati saldati in contanti, forse può aver suscitato gelosie di qualche tipo. Non lo so, le mie sono solo supposizioni".

Scartata categoricamente anche l'ipotesi del pizzo non pagato: "Assolutamente no, anche perché sono una persona che sa difendersi e mi fosse capitata una cosa del genere, qualcuno che viene a chiedermi il pizzo, sono sicuro che non si sarebbe ripetuta più".

Fortunatamente l'assicurazione coprirà parte dei danni, ma non quello morale: "Trovarmi la macchina distrutta o il locale in queste condizioni certo non giova alla mia salute. Non siamo più tranquilli e come detto non possiamo nascondere che abbiamo timore che ci venga fatto del male. Intanto l'arredamento interno è tutto da sostituire, probabilmente dovremo rimanere anche chiusi dei giorni, e temiamo che possa riaccadere. La polizia ci ha consigliato i comportamenti da adottare, cioè montare delle telecamere e dei faretti che si attivano con il movimento".

L'appello accorato di Bruno: "Io chiedo, visto che Pazzallo tra l'altro è una zona tranquilla, un aiuto dal vicinato. Se vedete qualcuno di sospetto aggirarsi attorno al mio locale avvisate la polizia".

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