Viaggio nelle piazzole adibite alla raccolta. Si trova di tutto, e molte cose sono ancora in buono stato
BREGANZONA - E' giorno di recupero degli ingombranti a Breganzona, sotto gli uffici di Ticinonline. Le piazzole adibite sono stracolme di oggetti, che a prima vista non sono tutti da buttare. Abbiamo deciso di curiosare, e il sospetto iniziale è stato confermato. Altro che oggetti distrutti e inutilizzabili: quella che ci siamo trovati di fronte è una vera e propria fiera dello spreco.
"Tesoro" - Ad un esame attento si trova un piccolo tesoro: borse, abiti, un paio di sci, un piccolo gerlo, e perfino un divano e una poltrona. Un po' sporchi e impolverati, certo, ma ancora pronti all'uso e ambiti, tanto che più di una persona, nella mezz'ora che è durata la nostra "ricerca", si è fermata a curiosare e a prendere qualcosa: uno zaino, un borsone, un ombrello. Buttati tra la roba inutile, chissà perché.
"Te lo regalo se..." - Nemmeno la crisi economica riesce ad indurre le persone a dare un'altra chance agli oggetti inutilizzati? Pare di no. Per combattere questo spreco sono nate negli anni varie iniziative. La più recente in termini di tempo è quella sorta su Facebook e chiamata "Te lo regalo se vieni a prenderlo", di cui avevamo già parlato nelle scorse settimane. Le persone scrivono sulla bacheca e mostrano le cose di cui si vogliono liberare, o che stanno cercando. Sta agli altri poi andare a prendere gli oggetti.
Caritas - C'è poi il riutilizzo finalizzato al sostegno dei poveri, e degli strati deboli della popolazione. Caritas Ticino già da anni raccoglie oggetti che potrebbero tranquillamente essere riutilizzati e li offre alla popolazione tramite i Mercatini dell'usato. In questo modo l'associazione finanzia le sue campagne (servizio sociale, lotta alla disoccupazione, adozioni e aiuto all'estero tra le altre) e offre un concreto aiuto alla lotta contro lo spreco.
Necessità di cambiamento - Per sprecare meno bisogna però cambiare mentalità. Ne è convinto Salvatore Benvenuto, che ha lanciato "Te lo regalo se vieni a prenderlo" in quasi tutta l'Italia, e ora anche in tutta la Svizzera, tanto da dover uscire dai recinti di Facebook creando un sito ad hoc. "Il discorso di fondo è sia ecologico che sociale: buttando meno s'inquina meno e si usano meno risorse, ma ciò che mi sta più a cuore è il discorso a livello dell'individuo. Oggi molti sono convinti di essere un ingranaggio nella macchina del consumismo. Non è così. Noi siamo una risorsa per gli altri, e anche gli oggetti che ci circondano lo sono. Se la pensiamo così avremo un numero enorme di opportunità di riutilizzo, e di incontro. Le cose hanno un nuovo valore".
Gesto d'amore - Benvenuto nega che la crisi non abbia cambiato l'approccio delle persone. "Si è creata una nuova consapevolezza, e lo vedo ogni giorno. Magari le persone non sanno che ci sono le opportunità, questo sì. Non è nemmeno questione di povertà: le persone che sono venute da me a prendere le mie cose non lo hanno fatto per povertà, ma per etica. Essi pensano che gettare oggetti funzionanti sia un peccato, e quindi regalano e ricevono pensando di fare qualcosa di buono, che rende felici, e crea una socialità diversa, non basata sulla competizione ma sulla collaborazione. Regalare cose buone" conclude Benvenuto "è quasi un gesto d'amore".