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TICINORistorni, l'apertura italiana piace al Consiglio di Stato

02.05.12 - 16:43
Foto Ti-Press
Ristorni, l'apertura italiana piace al Consiglio di Stato

BELLINZONA - Sono stati graditi dal Consiglio di Stato i segnali di apertura giunti da Roma in merito ad un possibile accordo tra Italia e Svizzera in materia di doppia imposizione fiscale.

Lunedì sera il premier Mario Monti aveva affermato che l'Italia era disposta a sedersi attorno ad un tavolo con la controparte elvetica, nel rispetto dei trattati vigenti. Se da un lato c'era il riferimento alla legislazione europea (come ha ricordato il portavoce del commissario alla tassazione Semeta oggi), dall'altra si indicava la questione del blocco dei ristorni dell'imposta alla fonte dei lavoratori frontalieri operato dal Canton Ticino.

Il Governo ticinese, nella presa di posizione odierna, ricalca le affermazioni già rilasciate ieri dal Presidente Marco Borradori nel riaffermare la disponibilità già espressa nel novembre 2011 a risolvere, a determinate condizioni, la questione del versamento della quota parte di ristorni 2010 dei frontalieri. Queste condizioni sono la parificazione al tasso di ristorno praticato con l'Austria, e l'esclusione della Svizzera dalla black list degli evasori fiscali.

In considerazione degli stretti contatti avuti nelle scorse settimane con l’Autorità federale preposta, il Consiglio di Stato attende ora "di disporre di elementi concreti e consolidati da parte di quest’ultima per procedere nel senso auspicato".

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