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TICINO"Altro che 2019, se va bene si apre nel 2022"

02.05.12 - 11:53
Si allungano le previsioni di apertura della galleria ferroviaria di base del Monte Ceneri
Foto Ti-Press
"Altro che 2019, se va bene si apre nel 2022"
Si allungano le previsioni di apertura della galleria ferroviaria di base del Monte Ceneri

MONTECENERI - Come anticipato il 16 aprile scorso, l'apertura della galleria ferroviaria di base del Monte Ceneri, pianificata nel dicembre 2019, potrebbe essere rinviata. Lo riconferma stamani la Delegazione di vigilanza della NFTA (DVN) nel Rapporto annuale 2011, nel quale precisa ora che "nel peggiore dei casi, ovvero se si dovessero concretizzare tutti i rischi potenziali, l'entrata in esercizio del tunnel potrebbe slittare di tre anni".

Per la DVN, la scadenza di fine 2019 appare "ottimistica", visto che le riserve di tempo si sono notevolmente assottigliate a causa di complicazioni geologiche. Infatti, mentre il ritardo nei lavori di scavo a partire dall'attacco intermedio di Sigirino in direzione Sud ha potuto essere ricuperato, quello dello scavo in direzione Nord supera attualmente i sei mesi.
Considerate anche le "insidie in campo geologico e logistico", la DVN ha di conseguenza raccomandato all'Ufficio federale dei trasporti (UFT) di sottoporle, entro fine 2012, un nuovo scadenzario che spieghi come possa essere rispettata la data di entrata in esercizio della galleria di base del Monte Ceneri, nonostante il ritardo nella costruzione grezza.

In particolare, l'UFT dovrà elencare i lavori delle singole fasi del progetto (costruzione grezza, scavo ed equipaggiamento, installazione della tecnica ferroviaria, preparazione dell'esercizio e messa in funzione) che influiscono direttamente sulla data dell'apertura e spiegare con quali provvedimenti far fronte ai ritardi. La DVN ricorda che per garantire un'apertura al traffico entro i tempi previsti è fondamentale anche la tecnica ferroviaria della galleria.

Tergiversazioni - Altra spina nel fianco della Delegazione di vigilanza: le tergiversazioni all'estero. La DVN è preoccupata circa la conclusione rapida della linea a quattro binari continui tra Karlsruhe (D) e Basilea. "Occorre fare il possibile affinché, entro il 2025, sull'asse del San Gottardo della NTFA si possa operare a pieno regime", sottolinea il rapporto.

È pertanto importante continuare ad affrontare a tutti i livelli il problema delle tratte d'accesso alla NFTA su suolo tedesco. Occorre esercitare pressioni politiche - sottolinea la DVN - affinché l'accordo tra Germania e Svizzera sia rispettato.

Italia a rimorchio  - Sul fronte Sud, "occorre constatare, ancora una volta, che l'Italia ha problemi nel finanziare le infrastrutture pianificate". Secondo la DVN, è fondamentale una stretta cooperazione a livello delle due imprese ferroviarie statali, ossia le FFS e le FS.

La realizzazione in tempi rapidi sull'asse del San Gottardo di un corridoio per convogli con una sagoma di carico di 4 metri è di grande importanza per raggiungere l'obiettivo di trasferimento del traffico pesante su rotaia. A condizione, però, che l'Italia faccia altrettanto lungo la linea al di là di Chiasso e Luino. Le Camere federali affronteranno questa tematica nel 2013. Allo stato attuale, il finanziamento dell'opera non è ancora garantito.

Apertura San Gottardo - I lavori nella galleria di base del San Gottardo proseguono a ogni livello secondo la tempistica prevista. La Delegazione ha appreso che, per l'entrata in esercizio di questo tunnel, prevista per la fine del 2016 (con un anno di anticipo), l'Alp Transit San Gottardo SA (ATG) e le FFS, in vista della complessa fase di messa in esercizio, hanno adeguato le loro strutture organizzative.

Entro tale data, anche i preparativi per la messa in esercizio delle FFS dovranno essere conclusi, mentre l'alimentazione con corrente di trazione, sistema sussidiario incluso, della galleria di base dovrà essere pronta. Nel quarto trimestre del 2014, le FFS fisseranno in via definitiva la data di messa in esercizio come anche l'offerta concreta (piano orario).

Costi stabili - Dal rapporto dell'UFT sullo stato dei lavori NFTA a fine 2011 - di cui la DVN ha preso atto - risulta che, con l'avanzamento dei lavori, i rischi legati ai costi sono ulteriormente diminuiti. La previsione dei costi dell'UFT per la NFTA (18,7 miliardi di franchi, prezzi 1998) è rimasta invariata dal 2007.

Considerando anche gli oneri che non possono essere influenzati (rincaro, IVA e interessi intercalari), la NFTA costerà alla fine del progetto presumibilmente 24 miliardi di franchi (prezzi effettivi). Si tratta di una stima, fa notare la DVN. Il credito complessivo aggiornato, autorizzato dal parlamento nell'autunno del 2008, ammonta a 19,1 miliardi.

ATS

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