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TICINOCentro Ovale, la risposta del CdS non convince Pronzini

20.04.12 - 10:06
Centro Ovale, la risposta del CdS non convince Pronzini

BELLINZONA - Il lavoro domenicale al Centro Ovale di Chiasso è l'oggetto di un'interrogazione del deputato dell'MPS-PC Matteo Pronzini alla quale il Consiglio di Stato ha fornito risposta ieri.

Il nuovo centro commerciale di Chiasso, aperto a fine settembre dello scorso anno, ha ottenuto recentemente il permesso di aprire i suoi negozi pure alla domenica. Un'autorizzazione che è valida un anno, fino al 31 marzo 2013.

In questa vicenda il Consiglio di Stato spiega nella sua risposta, che è al lavoro per "individuare una soluzione praticabile che non metta in discussione il principio del divieto del lavoro domenicale, ma che, a condizioni restrittive, consenta l'impiego del personale in casi particolari determinati dalla specifica realtà economica e commerciale".

DFE e Consiglio di Stato starebbero quindi adottando una strategia che affronti il problema "nella sua globalità, con trasparenza verso gli attori economici e sindacali e coerenza tra la legisalzione federale per l'impiego del personale e quella coantonale per gli orari di apertura". Il Consiglio di Stato spiega, inoltre, che l'autorizzazione all'apertura domenicale del centro Ovale è stata presa in una fase transitoria in cui si attendono gli sviluppi legislativi sul piano federale e cantonale. Una decisione che è avvenuta dopo aver appurato la conformità della richiesta ai criteri del regolamento d'applicazione della Legge cantonale sul lavoro, nonché, fra l'altro, l'attuale occupazione di personale residente pari al 60% della manodopera totale - ha ritenuto di confermare la prassi sin qui adottata, dando parere positivo, dopo aver informato nel dettaglio il Consiglio di Stato sul quadro generale della situazione e sulle diverse implicazioni". Il Consiglio di Stato aggiunge che se non avesse concesso l'autorizzazione di aprire alla domenica al Centro Ovale, per coerenza e parità di trattamento, sarebbe stato "invevitabile imporre il rispetto del divieto del alvoro domenicale anche Foxtown di Mendrisio".

Il Consiglio di Stato invita tutte le parti in causa ad affrontare questa fase transitoria con toni concilianti, costruttivi attaraverso una collaborazione responsabile tra i partner sociali.

La risposta del Consiglio di Stato non convince il deputato della sinistra radicale. Essa è ritenuta poco chiara. "Il Consiglio di Stato - scrive Pronzini - si limita a ribadire di essere favorevole il lavoro domenicale, sostenendo di lavorare ad una fantomatica soluzione che, attraverso una modifica legislativa a livello federale, permetta di derogare la divieto del lavoro domenicale. Ora questa intenzione non è ancora nemmeno stata formulata: prova ne sia che la Deputazione ticinese alle Camere federali (che dovrebbe essere il soggetto promotore di questa modifica) non ha ancora visto nulla. Poi vi sarebbe la definizione della stessa, il suo inoltro, l'iter parlamentare, ecc. ecc.: un  percorso che, realisticamente  ed ammesso e non concesso che arrivi ad una conclusione positiva, impiegherebbe almeno un paio di anni. Molto fumo e poco arrosto!".

Inoltre Pronzini ritiene disonesto il modo con cui il Governo vorrebbe far passare alla pubblica opinione la questione delle aperture domenicali. Infatti Pronzini scrive che le autorizzazioni necessarie alle aperture domenicali sono di competenza cantonale e concessa dal DFE mentre l'autorizzazione al lavoro di domenica in modo permanente è di competenza dell'autorità federale (SECO). Sono due queindi le autorizzazioni necessarie al Centro Ovale: la prima è stata ottenuta dal DFE (con l'accordo del governo), la seconda non è mai stata ottenuta anche perché, a quanto ci risulta non è mai stata richiesta (ne fa fede il fatto che non è mai stata pubblicata, come esige la prassi, sul Foglio Federale).

"Il governo - scrive Pronzini - non ha alcuna autorità, contrariamente a quanto sembra suggerire nella sua risposta, per "confermare la prassi fin qui adottata" . Si deduce comunque da queste affermazioni, indirettamente, che il Consiglio di Stato è al corrente che al Centro Ovale di Chiasso viene apertamente infranta la Legge sul Lavoro e che non sta intraprendendo nulla per correggere questo stato di cose. In altre parole il Consiglio di Stato afferma che in Ticino le disposizioni di legge possono essere infrante sotto gli occhi dell'autorità che, cosciente, lo permette.

"Peregrine e false - continua Pronzini - appaiono poi le osservazioni di carattere più generale tese a cercare di nascondere l'errore di fondo commesso dal  DFE (e dal governo) concedendo l'autorizzazione all'apertura domenicale permanente al Centro Ovale. Perché è da questa decisione che tutto il problema nasce.
Non è vero, come si afferma nella risposta, che vi sia stato "un convinto consenso dei sindacati al lavoro domenicale". Basterebbe ricordare i numerosi interventi sindacali contro questa prospettiva (compreso il referendum vittorioso contro il progetto di legge sugli orari di apertura dei negozi del 1999).

La vicenda FoxTown rappresentò, proprio a causa delle decisioni dell'allora responsabile del DFE e del governo, una sconfitta sul principio dell'apertura domenicale dei negozi. Si cercò allora di limitare al solo FoxTown quella sconfitta, sulla base di un accordo contrattuale che cercava di "compensare" i danni causati ai lavoratori dal lavoro domenicale. La base del tacito accordo ad una situazione di fatto illegale veniva dalla comune condivisione che il caso FoxTown fosse un unicum, una eccezione che avrebbe dovuto scongiurare la ripetizione di simili casi e, in particolare, evitare la concessione di altre autorizzazioni all'apertura domenicale permanente di supermercati.

È quello che la signora Sadis non ha capito (o fa finta di non capire). È la decisione del suo dipartimento di concedere l'apertura domenicale ad un centro che non ha alcuna ragione commerciale per aprire la domenica, che offre prodotti che si possono trovare tutti gli altri giorni in molti altri negozi dislocati attorno ad esso, ad avere "smosso le acque" e condotto ai problemi di "coerenza giuridica" oggi avanzati".

"Se l'intelligenza guidasse l'azione del governo, la soluzione potrebbe facilmente essere trovata: basta accogliere il ricorso di chi sostiene che il Centro Ovale non ha alcuna ragione per giustificare la apertura domenicale permanente e tutti i problemi di "coerenza legislativa" verrebbero a cadere. Poiché se cade l'autorizzazione all'apertura domenicale, evidentemente non si pone nessun problema relativo ad una eventuale autorizzazione di deroga al divieto del lavoro domenicale.

Questa strada è l'unica, realistica e seria, per  "risolvere" il problema che l'atteggiamento estremistico del DFE in materia di apertura domenicale permanente ha combinato. È questo pasticcio a "mettere in pericolo" (ammesso e non concesso che questo pericolo esista) realtà sviluppate come il FoxTown. Non certo la richiesta (mia e delle organizzazioni sindacali) del rispetto delle disposizioni di legge al Centro Ovale di Chiasso".

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