Cerca e trova immobili

TICINO / BERNAI primi 100 giorni di Roberta Pantani: "In Parlamento tanto baccano, ma quando parla Blocher tutti si zittiscono"

07.03.12 - 11:17
Roberta Pantani racconta le sue prime esperienze in Parlamento
TI-Press
I primi 100 giorni di Roberta Pantani: "In Parlamento tanto baccano, ma quando parla Blocher tutti si zittiscono"
Roberta Pantani racconta le sue prime esperienze in Parlamento

BERNA – Roberta Pantani non è una novella della politica, anzi. Si è fatta le ossa in quel di Chiasso, dove ha contribuito, insieme al padre defunto di recente, alla crescita della Lega dei Ticinesi. Crescita che l’ha spinta su su fino alla capitale della politica elvetica, Berna. Lei che in occasione del primo invito di Bignasca ad entrare in politica preferì declinare per concentrarsi sull’educazione dei figli, riveste oggi un ruolo di strategica importanza, soprattutto nelle vesti di unica esponente della città di confine.

Dal giuramento dello scorso 5 dicembre sono passati 3 mesi. Un tempo più che sufficiente per stilare un primo bilancio, del proprio operato e di quello del Parlamento.

Roberta Pantani, che impressioni ha ricavato dai suoi primi 3 mesi in Parlamento?
“Sto facendo ancora l'apprendistato, poco alla volta mi sto abituando ai meccanismi, che sono piuttosto rigidi dal punto di vista procedurale. Ma l'impressione è assolutamente positiva, sono molto contenta di questa nuova esperienza.”

Se i meccanismi sono rigidi significa che c'è poca libertà?
“Sì, giustamente, perché trattandosi di gestire 200 persone, se tutti potessero intervenire quando vogliono non si finirebbe più. Si tratta solo di capire come funzionano queste procedure e poi...  Anche nei lavori di commissione sto imparando poco alla volta, da buona apprendista. Poi ovviamente si tratta di lavorare. Sono comunque affiancata da colleghi con grande esperienza, per cui se ci sono domande o dubbi si può sempre chiedere aiuto.”

Vi capite tra parlamentari? È ancora caldo il dibattito sull’uso dello schwizerdütsch…
“Mi sembra che sia i romandi che gli svizzero-tedeschi abbiano con noi ticinesi un ottimo rapporto. Le 3 lingue nazionali vengono utilizzate correntemente, a dipendenza della persona con cui si sta parlando. Difficoltà linguistiche finora non ne ho trovate, c'è un'ampia apertura nei confronti di noi ticinesi.”

Lei parla lo svizzero-tedesco?
“No, parlo l'Hoch Deutsch. Lo svizzero-tedesco lo capisco, però quello di Zurigo, dove ho frequentato l’università. Se già cominciano a parlare bernese diventa più complicato. Però, perlomeno finora, nessun deputato svizzero tedesco si è mai rivolto a noi parlando in schwizerdütsch.”

Quindi non occorrono obblighi: con un po' di rispetto anche la situazione attuale va bene…
“Esatto.”

C'è qualcuno che si distingue in Parlamento, una personalità più forte delle altre?
“Sarebbe scontato dire Blocher, che ha sempre il suo peso. Quello che mi ha fatto un po' impressione è che durante i dibattiti in Consiglio nazionale c'è sempre un rumore di sottofondo impressionante. Sembra che nessuno stia ad ascoltare quello che viene detto in tribuna.”

Sono interventi quasi più per la stampa...
“Esatto. Però ho notato settimana scorsa che quando Blocher è salito in tribuna a parlare la sala si è zittita. Quindi vuol dire che ci sono persone che catturano l'attenzione, mentre altre possono dire qualsiasi cosa ma non vengono ascoltate da nessuno. È vero che le discussioni si fanno nelle commissioni, ma uno che arriva in Consiglio nazionale si aspetta che ci sia perlomeno rispetto nei confronti di chi parla. Invece tutti sono affaccendati a fare altro e chi parla ha veramente poca attenzione da parte dei deputati. Per noi abituati ad avere l'attenzione della platea che ci sta davanti, è una cosa cui ci si deve abituare.”

E nella deputazione ticinese, chi si fa ascoltare di più?
“La deputazione ticinese è quasi tutta nuova. Forse Filippo Lombardi e l'attuale presidente Fulvio Pelli, i colleghi con maggiore esperienza.”

Che rapporti avete tra voi parlamentari ticinesi?
“Tranquilli. Penso per esempio alla persona che ha le idee più distanti dalle mie, Marina Carobbio. Magari su certi temi, come il raddoppio del Gottardo, abbiamo posizioni differenti, ma se si deve discutere di argomenti che riguardano il Ticino, lavoriamo tutti insieme per gli stessi obiettivi.”

Per andare a Berna fate il viaggio insieme?
“No, ognuno si arrangia. Io vengo in auto, perché non amo particolarmente il treno e poi perché Chiasso è piuttosto distante.”

E se ci fosse l'aereo, lo utilizzerebbe?
“Sì, assolutamente, farei l'abbonamento!”

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE