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TICINO / SVIZZERAI cantoni turistici contro l'iniziativa sulle case secondarie

24.02.12 - 11:45
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I cantoni turistici contro l'iniziativa sulle case secondarie

BERNA - Un blocco immediato delle costruzioni sarebbe un duro colpo per i cantoni turistici: lo affermano rappresentanti di Grigioni, Vallese, Berna e Ticino, che si dicono decisamente contrari all'iniziativa "Basta con la costruzione sfrenata di abitazioni secondarie!", in votazione l'11 marzo.

L'iniziativa popolare, che propone di limitare al 20% la proporzione di residenze secondarie in tutti i comuni, introduce "un tasso rigido in tutta la Svizzera", con gravi conseguenze "non solo per il settore dell'edilizia, bensì per l'economia nel suo insieme".

Secondo calcoli del "Wirtschaftsforum Graubünden" andrebbero persi il 15% degli impieghi. "L'impatto sarebbe importante nel settore dei parrucchieri, dei panettieri, dei garagisti, del corpo insegnante e soprattutto nei Comuni", afferma - citato in un comunicato - Marco Ettisberger, segretario della Camera di commercio e dell'Unione degli imprenditori grigionesi.

È vero, secondo il consigliere agli Stati bernese Werner Luginbühl (PBD), che "troppe residenze secondarie possono avere effetti indesiderabili", come ad esempio il prezzo eccessivo delle case. Finora comuni e cantoni non si sono sufficientemente preoccupati di questo problema: "è ora importante che ricuperino il loro ritardo e mettano rapidamente in vigore la nuova legge sulla pianificazione del territorio".

La riveduta legge, approvata dal parlamento in veste di controprogetto indiretto all'iniziativa, è in vigore dal primo luglio 2011. La normativa obbliga i Cantoni a varare entro il 2014 misure tendenti a limitare la costruzione di residenze secondarie nei loro piani direttori. I Comuni interessati, affermano gli avversari dell'iniziativa, hanno già adottato numerose misure. Per Jon Domenic Parolini, sindaco di Scuol (GR), bisogna "promuovere le residenze primarie e non combattere le residenze secondarie con una quota rigida".

Ats

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