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TICINOBurkhalter: "Svizzera tedesca e francese devono offrire l'italiano"

13.12.11 - 14:18
Foto Keystone
Burkhalter: "Svizzera tedesca e francese devono offrire l'italiano"

BELLINZONA - Il Consiglio di Stato ticinese ha ricevuto oggi e ha preso atto della risposta del Consigliere federale Didier Burkhalter, Direttore del Dipartimento federale dell’Interno (DFI), a proposito della decisione presa dal Consiglio di Stato del canton Obvaldo di eliminare l’insegnamento dell’italiano quale opzione specifica al liceo cantonale di Sarnen.

Sulla scorta di questa decisione (contro la quale il Gran Consiglio ha votato all’unanimità una risoluzione all’indirizzo delle Autorità federali lo scorso 19 ottobre) il Consiglio di Stato si era rivolto il 20 ottobre 2011 al Direttore del DFI per ottenere delucidazioni sulla sua liceità. Nella lettera giunta oggi in Ticino Didier Burkhalter, dopo alcune attestazioni sull’importanza del plurilinguismo e sulle normative che regolano il riconoscimento degli attestati di maturità, fornisce una lettura assai diversa da quella riportata oggi nei media e conseguente alla risposta orale fornita ieri nell’ora delle domande alla Consigliera nazionale Marina Carobbio-Guscetti.

Nella lettera infatti il Consigliere federale afferma che l’Ordinanza sul riconoscimento degli attestati di maturità e l’Ordinanza federale/Regolamento della Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE) concernente il riconoscimento di tali attestati, - rispettivamente ORM e RRM – “accordano particolare importanza alle lingue nazionali prevedendone l’insegnamento nelle discipline fondamentali, nell’opzione specifica e nelle materie facoltative. I Cantoni in cui la prima lingua è il francese o il tedesco devono offrire l’italiano come disciplina fondamentale e facoltativa e possono, ma non devono, proporlo come opzione specifica”.

Quindi Obvaldo deve offrire l’insegnamento dell’italiano quale disciplina fondamentale di maturità, ancorché ovviamente facoltativa. Vale a dire né più né meno di quanto hanno chiesto il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS), il Consiglio di Stato e altre istanze, ben consapevoli del fatto che non vi sia alcuna obbligatorietà per quanto riguarda l’offerta dell’opzione specifica.

Nella lettera l’autorità federale aggiunge di essere “cosciente dell’importanza dell’insegnamento dell’italiano e proprio per verificare l’applicazione dei principi menzionati in precedenza la Commissione svizzera di maturità, quale organo congiunto del Consiglio federale e della CDPE ha condotto un’inchiesta tra i Cantoni” i cui risultati saranno resi noti e discussi all’inizio dell’anno prossimo. “Sulla base di questa analisi la Commissione svizzera di maturità intende adottare tutte le misure necessarie per trovare soluzioni adeguate”. A sollecitare la Commissione svizzera di maturità a svolgere la citata indagine era stato nel gennaio 2011 il DECS in seguito a quanto avvenuto nel Canton San Gallo.
 

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