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LUGANOIl passaggio dei soldi avveniva nella stazione ferroviaria

21.11.11 - 08:42
Foto Archivio Ti-Press
Il passaggio dei soldi avveniva nella stazione ferroviaria

MILANO - La vicenda dell'ospedale San Raffaele coinvolgerebbe in qualche modo anche il Ticino ed in particolare Lugano. Il faccendiere Piero Daccò come riporta il Corriere della Sera ha ammesso di aver ricevuto in contanti 5 milioni di euro provenienti dalle fatture gonfiate ai danni dell' ospedale. Tuttavia, Daccò resta in carcere accusato di concorso nella bancarotta che ha fatto sprofondare il San Raffaele in un buco da 1,5 miliardi.

Nelle sue parziali confessioni Daccò ha spiegato che Mario Cal, il vice presidente del San Raffaele suicidatosi il 18 luglio, gli avrebbe restituito somme che lui gli aveva prestato. Il passaggio dei soldi avveniva nella stazione ferroviaria di Lugano.
Tuttavia la Procura sospetta e sta cercando di dimostrarlo se quelle somme siano invece fondi da gestire e far sparire all'estero, piuttosto che semplici prestiti. Per questo sono state richieste rogatorie in diversi paesi e paradisi fiscali.   

Pierangelo Daccò - Patron del megayacht sul quale venne fotografato l'ospite Roberto Formigoni, imprenditore ben introdotto in Regione Lombardia, consulente molto vicino a Comunione e Liberazione, il 55enne Pierangelo Daccò ha acquistato una abitazione a Lugano e ha trasferito la dimora familiare da Sant'Angelo Lodigiano. Vive però per lo più a Londra dove è anagraficamente residente, ha costituito una società in Olanda ma per gli inquirenti ha utilizzato, per operazioni di dissipazione del patrimonio della Fondazione San Raffaele, anche società solo faticosamente a lui riconducibili in Nuova Zelanda, Austria, Irlanda e Svizzera.

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