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TICINOL'UDC, la Lega e il Consiglio federale

14.11.11 - 19:45
Intervista al presidente UDC Gabriele Pinoja sull'alleanza con la Lega e sul perché del no alla candidatura di Marina Carobbio al Consiglio federale. E l'avvertimento: "Se UDC all'opposizione, svizzeri a votare tutti i mesi"
Tipress (archivio)
L'UDC, la Lega e il Consiglio federale
Intervista al presidente UDC Gabriele Pinoja sull'alleanza con la Lega e sul perché del no alla candidatura di Marina Carobbio al Consiglio federale. E l'avvertimento: "Se UDC all'opposizione, svizzeri a votare tutti i mesi"

BELLINZONA - Gabriele Pinoja è il nuovo presidente ad interim dell'UDC. L'investitura è avvenuta la scorsa settimana, l'8 novembre, su indicazione del suo predecessore, Pierre Rusconi, eletto consigliere nazionale lo scorso 23 ottobre. La sua carica durerà fino ad aprile, quando i ticinesi saranno chiamati a rinnovare le amministrazioni comunali.

Pinoja, appartenente a una famiglia di tradizione UDC, seguirà il solco lasciato da Rusconi e non sono previsti strappi o grandi cambiamenti per quanto riguarda la linea politica fin d'ora portata avanti dal suo predecessore. Chiaramente orientato sulla linea blocheriana, l'UDC Ticino cerca ora conferme nelle prossime elezioni comunali, attraverso una collaborazione d'intesa elettorale con la Lega. Sulla sfida del partito lanciata a livello nazionale per ottenere il secondo seggio in Consiglio federale Pinoja avverte: "Se non ne avremo due, passeremo all'opposizione"

Pinoja, presidente ad interim che dovrà traghettare il partito a un appuntamento importante, quello delle comunali. Quale il suo obiettivo? Riconfermare il successo UDC?
"Scusi, ma lei per successo UDC intende quello alle Nazionali?"

Beh sì, avete conquistato un seggio in consiglio nazionale dopo 90 anni...
"Siamo stati premiati per il nostro lavoro svolto negli ultimi quattro anni, in cui ci siamo migliorati, poco a poco, in occasione dei vari appuntamenti elettorali. Le comunali sono comunque diverse rispetto alle altre elezioni. Il nostro scopo è quello di migliorare i risultati di quattro anni fa, indubbiamente".

Attraverso l'alleanza con la Lega...  confermata?
"A differenza di quanto avviene per le cantonali e le federali, le differenti realtà locali influenzeranno sicuramente sulle nostre scelte in fatto di alleanze. Per noi, tuttavia, non c'è nessuna preclusione a stringere accordi con la Lega e forze civiche".

Quindi con la Lega non ci saranno liste unite dappertutto...
"No, non dappertutto. La Lega nel Sopraceneri è meno presente rispetto al Sottoceneri. E capita che magari, in un paese dove la Lega prende voti alle cantonali e alle federali, alle comunali non presenta neppure la lista. Seguiremo la linea tracciata da Pierre Rusconi. Con la Lega discuteremo in modo approfondito di alleanze nei grossi comuni, visto anche il fatto che l'UDC una certa importanza l'ha acquisita. La Lega ci ha dato molta tranquillità a queste elezioni federali. Ma non bisogna scordare che ha ottenuto il secondo seggio grazie a noi".

Quindi Lega e UDC restano comunque distinte e separate...
"La Lega è un movimento, noi un partito con le proprie peculiarità. Siamo d'accordo su molti temi, dall'antieuropeismo, ai frontalieri. Ma non siamo per una cassa malati unica e siamo decisamente contro l'esplosione del deficit pubblico per finanziare chissà quali progetti. Siamo meno populisti rispetto a loro. E molti leghisti mai vorrebbero stare con noi".

L'alleanza UDC-Lega è merito di Rusconi? Ora si potrebbe pensare che lei, essendo un UDC più duro e puro rispetto al suo predecessore, ex leghista...
"No, no, fermi tutti. Già ai tempi di mio padre, Von Wyttenbach e Soldati collaborarono con la Lega di Bignasca e Maspoli. Pierre ha sempre discusso con noi prima di trattare con la Lega. Siamo sempre stati al corrente di tutto quello che avveniva".

Morisoli-Lombardi. Lei come giudica questo ticket?
"Morisoli e Lombardi sono entrambi di centro-destra. Lombardi lo conosciamo bene, Morisoli dovrà ancora passare tante prove per dimostrare quello che sa fare. Noi stimiamo molto Morisoli perché la pensa esattamente come noi. Ha avuto un gran coraggio a mettersi in gioco dopo essere uscito da un partito come il PLR. Il ticket Morisoli-Lombardi è nato da sé, viste le caratteristiche degli altri due candidati, Cavalli e Abate".

A Lombardi però si rimproverava di essere filo-europeista...
"Sì, lo era, ma ora non penso che, vista la situazione odierna, abbia ancora il coraggio di esserlo".

Guardando ai dati emersi domenica dai ballottaggi nel Consiglio degli Stati l'UDC a livello nazionale sta facendo un po' fatica...
"Quando un partito va forte, mantenere il successo è ancora più difficile che conquistarlo. Non dimentichiamoci della nascita del PBD di Widmer Schlumpf, che ci ha provocato una perdita di consensi attorno al 4-5%. E vista questa situazione posso ritenermi soddisfatto della tenuta del partito. Tireremo le somme in dicembre, quando ci saranno tutti i risultati dei ballottaggi degli altri cantoni".

L'UDC riuscirà a ottenere i due seggi in Consiglio federale?
"O due o niente. Se non si vuole riconoscere il principio dell'equità e della concordanza che piace molto agli svizzeri, allora andremo all'opposizione. Se così sarà il popolo svizzero dovrà prepararsi ad andare a votare tutti i mesi".

Sarà interessante capire chi sacrificherà il seggio a favore dell'UDC... 
"Se con la seconda elezione verrà eletta la Widmer-Schlumpf a rischiare di più sarà Schneider-Ammann".

Per il Ticino corre Carobbio. Le cronache raccontano che durante la serata dell'ultimo comitato Rusconi ha proposto di appoggiare la sua candidatura. Era soltanto una battuta?
"No, attenzione. La proposta di Rusconi è stata fraintesa. Lui ha chiesto: qualora ci fosse il ticket Carobbio e altri due candidati socialisti alla settima votazione, voi sareste d'accordo di sostenere Carobbio? La sala non ha capito che l'alternativa a Carobbio non sarebbe stata di certo la scelta tra gli UDC Bader o Adrian Amstutz, bensì la partita sarebbe stata tutta tra candidati socialisti. Quando si è capito di cosa si stesse parlando, la candidatura Carobbio non è stata accettata per via della sua posizione contro il raddoppio del Gottardo. Meglio un altro candidato socialista proveniente da un cantone diverso dal Ticino. Probabilmente sarà meno sensibile e più morbido sulla tematica del doppio tunnel. Socialista sì, ma non lei".

In questo modo non c'è il pericolo di indebolire l'unità del fronte politico cantonale per la rivendicazione di un rappresentante ticinese in governo? Così si rischia di non vedere più un ticinese in Consiglio federale per chissà quanti altri anni ancora...
"Un Consigliere federale deve essere a tutti i costi ticinese anche se non lo riteniamo idoneo?"

E lei cosa si risponde?"
"Rispondo che, sì, non è soltanto sulla questione del raddoppio che si può giudicare la caratura e la capacità di un candidato al Consiglio federale. Io non ho gli elementi sufficienti per giudicare se Carobbio è all'altezza o meno di quest'incarico. Saranno le commissioni a valutarla.  Tuttavia posso affermare tranquillamente che per il Ticino non penso che sarebbe una grande fortuna se dovesse diventare Consigliera federale".

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