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TICINO / ALTA SELVAItaliano a Obvaldo, il Consiglio di Stato scrive a Burkhalter

09.11.11 - 17:01
Italiano a Obvaldo, il Consiglio di Stato scrive a Burkhalter

BELLINZONA - Dopo la decisione del governo di Ovaldo (traduzione di Obwalden: Alta Selva) di rinunciare all’insegnamento dell’italiano nel liceo di Sarnen, il Consiglio di Stato reagisce attraverso l'invio di due lettere riguardanti questo tema alle autorità coinvolte. La prima lettera è stata indirizzata al Consigliere federale Didier Burkhalter e alla presidente della CDPE Isabelle Chassot, mentre la seconda lettera è stata inviata all’esecutivo obvaldese. Il Governo invita le autorità obvaldesi a rivedere la loro decisione e a continuare ad offrire la lingua italiana agli studenti che sceglieranno l’opzione specifica per l’anno scolastico 2012/13. Tutto ciò – a maggior ragione – in attesa delle verifiche sollecitate dal Canton Ticino presso le autorità federali.

All’autorità federale e alla CDPE il Consiglio di Stato chiede di procedere alle necessarie valutazioni di loro competenza e, in particolare, di sollecitare la Commissione svizzera di maturità a concludere tempestivamente la verifica della corretta applicazione da parte dei Cantoni del Regolamento che disciplina il riconoscimento in Svizzera degli attestati di maturità. Infatti, la decisione di Obvaldo di sopprimere l’italiano come opzione specifica a partire dall’anno scolastico 2012/13 è ritenuta non solo motivo di disappunto per la scarsa considerazione riservata alla lingua e alla cultura italiane, ma pure scelta non conforme ai disposti del menzionato Regolamento.

All’esecutivo obvaldese il Consiglio di Stato rammenta come la decisione adottata non consideri sufficientemente il rispetto dovuto alla lingua e alla cultura italiane, ma anche alla ricchezza multiculturale del nostro Paese, proprio nel momento in cui la Svizzera si è dotata della Legge federale sulle lingue nazionali e la comprensione tra le comunità linguistiche. Nella missiva si ricorda pure che il Regolamento che disciplina il riconoscimento degli attestati di maturità impone l’offerta dell’italiano come disciplina fondamentale. Per l’applicazione di questo principio il citato Regolamento non prevede né delle deroghe a dipendenza degli effettivi della sede liceale né contempla la possibilità – come sembrerebbe essere invece in atto in alcuni cantoni – di sopperire alla mancata offerta di una seconda lingua nazionale facendo capo ad altri licei dello stesso o di un altro Cantone, obbligando quindi gli studenti che desiderassero studiare questa disciplina a compiere ulteriori trasferte di diverse decine di chilometri, ciò che evidentemente attenua fortemente la motivazione alla scelta di una seconda lingua nazionale e, in particolare, dell’italiano.

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