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TICINOArnaldo Caccia: "Chi ha causato tanto dolore deve pagare"

29.10.11 - 18:19
Prime reazioni alla sentenza sul processo di Marrakech. Per Robin Bianchi, portavoce delle famiglie delle vittime della strage: "Giustizia è stata fatta"
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Arnaldo Caccia: "Chi ha causato tanto dolore deve pagare"
Prime reazioni alla sentenza sul processo di Marrakech. Per Robin Bianchi, portavoce delle famiglie delle vittime della strage: "Giustizia è stata fatta"

LUGANO - "Chi ha causato tanto dolore deve pagare e rimanere in carcere fino a quando avrà espiato la pena". È la reazione di un Arnaldo Caccia, padre di Cristina, provato dal lungo viaggio e dal lungo processo che ieri è terminato con la pena capitale per Adil Al-Atmani, il principale accusato dell'attentato di Marrakech. Dal tribunale antiterrorismo di Salé, presso Rabat, si è deciso inoltre per l'ergastolo a Hakim al Dah, colui che ha ideato l'attacco, mentre per gli altri sette imputati le condanne sono state dai due ai quattro anni di prigione.

"Sulla sentenza sarà l'avvocato Branda che si esprimerà, dopo aver letto bene le motivazioni che hanno portato a condanne così differenti tra loro - sottolinea Caccia -. C'è un enorme divario infatti tra le due pene principali e le altre, così lievi".

La reazione al ricorso - "Andrè Da Silva Costa, Cristina Caccia e Corrado Mondada non torneranno comunque in vita", prosegue il padre di Cristina quando scopre che i sette accusati minori hanno deciso di ricorrere in appello per ottenere pene più lievi.

Arnaldo Caccia si dice in ogni caso felice del viaggio che gli ha permesso un confronto con chi vive la sua stessa situazione:"Un viaggio sicuramente positivo. Importante l'incontro con i familiari francesi delle vittime. Ho potuto parlare con loro. Sul posto c'era anche il presidente dell'AFVT, Associazione francese delle Vittime del Terrorismo, che sta facendo un grande lavoro. Prossimamente ci sarà un incontro con noi proprio per partecipare, assieme a questa associazione e con la collaborazione delle autorità marocchine, il 28 aprile, a un evento commemorativo".

I familiari delle vittime - "Giustizia è stata fatta". Risponde così Robin Bianchi, portavoce delle famiglie delle vittime della strage di Marrakech. "Ho incontrato ieri le famiglie – spiega -, e da un lato pensano che la sentenza sia giusta, ma dall'altro, è chiaro, sanno che ciò non cambierà il dolore che portano dentro".

Bianchi ci tiene a precisare il pensiero dei familiari sulla condanna a morte: “La legge ha deciso per questa sentenza. Ma so che le famiglie delle vittime non sono per la pena di morte". Mentre c’è un po’ di sconcerto per le altre pene: “Forse qualcuno si aspettava qualcosa in più – prosegue il nostro interlocutore -. Ma è passato troppo poco tempo dall'attentato, i familiari portano ancora vivo il dolore per la perdita e il risentimento che provano è soprattutto per i diretti responsabili, coloro hanno ricevuto il massimo della pena".

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