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MAGLIASOLa scimmia "Filù", la Spa verso la denuncia penale allo Zoo

03.10.11 - 13:18
Possiamo scendere in campo con la forza dei nostri quindicimila soci e chiedere la chiusura definitiva dello Zoo al Maglio
Foto lettore
La scimmia "Filù", la Spa verso la denuncia penale allo Zoo
Possiamo scendere in campo con la forza dei nostri quindicimila soci e chiedere la chiusura definitiva dello Zoo al Maglio

MAGLIASO - Ticinonline ha pubblicato la notizia della fuga della scimmia Filù sabato scorso, intervistando una responsabile dello Zoo, sulla scia di una foto inviataci da un lettore.  Armando Besomi responsabile della Società Protezione Animale (SPA) di Bellinzona dopo l’intervista ha comunicato di stare vagliando la possibilità d’inoltrare denuncia penale al Ministero pubblico contro i proprietari dell’infrastruttura per violazione della Legge federale sulla protezione degli animali e della Legge federale sulla caccia e la protezione dei mammiferi e degli uccelli selvatici.
Le motivazioni sono legate non solo a Filù ma anche a precedenti casi di fuga, verificatisi nello stesso Zoo.

“L’elenco degli animali fuggiti dallo zoo Al Maglio negli anni, dimostra, se ve ne fosse bisogno, come quest’infrastruttura da sempre criticata per la gestione discutibile di parecchie specie, non ottemperi a quelle misure di sicurezza che la Legge impone a coloro che detengono animali selvatici non autoctoni che possono fuggire inserendosi nella fauna locale. Gli animali fuggiti dei quali si è a conoscenza, hanno fatto in gran parte una brutta fine. La lince – spiega Besomi - è stata abbattuta, uno degli avvoltoi che era stato addormentato con il fucile soporifero è caduto dall’albero sotto l’effetto del narcotico ed è morto. Il gufo reale, che non dovrebbe mai essere tenuto in cattività in quanto autoctono e padrone dei nostri boschi, è stato assalito dalle cornacchie in quanto non aveva un riparo diurno, degli orsetti lavatori non si è saputo nulla”.

Ora è il turno di una scimmia Cebo Cappuccino, proveniente dalle foreste del Messico, Amazzonia, Colombia e Nicaragua dove vive sugli alberi e non sa nuotare. Caratteristiche che per Besomi giustifichino che Filù cercherà per tutta la vita di fuggire e riacquistare quella libertà che l’uomo le ha negato.

Fucile soporifero - “Per una povera scimmia, privata delle sue foreste, della compagnia di centinaia di suoi simili con cui giuocare e parlare, del naturale comportamento fisiologico, rinchiusa in pareti di rete metallica da vent’anni, secondo Besomi - i boschi del Malcantone rappresentano l’illusione nella ricerca del suo mondo perduto. Ecco perché vaga, di paese in paese senza una meta, sospinta dal solo desiderio di non più tornare nella prigione.”

Inoltre Besomi denuncia anche l’uso del fucile soporifero per addormentarla in quanto pericolosissimo. “La Spa di Bellinzona che ne possiede due, non li impiegherebbe mai con un animale che vive sugli alberi e che, se si addormenta, cade a terra uccidendosi come successo all’avvoltoio”. A mente della Spab, in questo caso è lesa la dignità dell’animale (art. 4 LPAn), il metodo di detenzione é inadeguato (art. 6LPAn), i requisiti minimi per la detenzione di animali selvatici sono disattesi, misure di sicurezza volte ad impedire la fuga (OPAn punto M).

Altro dato importante è che la Legge federale sulla caccia e la protezione dei mammiferi e degli uccelli selvatici, prevede all’art. 15 che gli animali selvatici tenuti con autorizzazione, se entrano nella natura e non sono ripresi entro cinque giorni, possono venir abbattuti.

La Spa pronta a chiedere la chiusura dello Zoo - “Con il sopraggiungere dell’inverno – continua Besomi - la povera scimmia potrebbe soccombere, a meno che si ponga fine all’odissea con un colpo di carabina, sparato a norma di legge da uno sfortunato guardiacaccia scelto per l’operazione come è già successo in passato. Lo zoo di Magliaso, è stato tema di discussione a livello politico cantonale e additato più volte da giovani animalisti che si sono espressi a loro modo, tenendo attenta l’opinione pubblica. Quanto sta accadendo, significa che nulla è cambiato.

Le modifiche della Legge federale sulla protezione degli animali, hanno inserito il concetto della dignità, un concetto che la Spa di Bellinzona porterà avanti affinché agli animali di quest’infrastruttura venga garantito un modo di vita che tenga conto delle loro necessità psichiche e non solo dei centimetri perimetrici delle gabbie. Se non fosse il caso, la Spa di Bellinzona potrebbe scendere in campo con la forza dei suoi quindicimila soci e chiederne la chiusura definitiva a salvaguardia dell’immagine del cantone Ticino.”
 

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