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LUGANO - Il caso del tetto della Resega rinfrescato con acqua, forse potabile, finisce in Municipio ad opera dei Verdi.
Alcuni cittadini, (foto pubblicata su Ticinonline il 12 settembre scorso) hanno segnalato ai Verdi di Lugano che da settembre, con interruzioni di pochi giorni, il tetto della pista di ghiaccio viene spruzzato con acqua. Almeno sette idranti sarebbero in funzione per cospargere abbondantemente la superficie insolata, specialmente quando le temperature sono torride.
“Presumiamo si tratti di un accorgimento per abbassare la temperatura dell’edificio – dicono i Verdi - (L’evaporazione dell’acqua raffredda il contenitore). Forse è una tecnica imparata dagli impianti di sport invernali, costruiti nel deserto d’Arabia, dove non badano a spese di denaro o di energia.” Per chiarire meglio la situazione i Verdi hanno inoltrato una interrogazione al Municipio, in cui chiedono se viene utilizzata acqua potabile, acqua industriale oppure acqua piovana recuperata, se l'acqua utilizzata rientra in un circuito chiuso e se la parte che non evapora, scaldata al sole, potrebbe servire tramite termopompa per la produzione di energia.
“Come vengono azionate le pompe per questo scopo? Elettricità da rete, oppure prodotta con impianti fotovoltaici propri, cioè autonomi, della Resega? Quanto è il consumo per questi interventi? Acqua, elettricità? Quanto consuma la Resega in totale, per la sua funzione? Produce qualcosa o è solo consumatrice?" chiedono ancora i Verdi, che infine propongono di pubblicare sul sito internet della città e/o quello di AIL, in tempo reale, i consumi degli edifici comunali.
