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CADENAZZO/ SANT'ANTONINO'Molesta' mamma con bambino: fermato dalla polizia

20.09.11 - 16:13
L'episodio è accaduto ieri sera sul treno Tilo tra Locarno e Bellinzona
Archivio (Keystone)
'Molesta' mamma con bambino: fermato dalla polizia
L'episodio è accaduto ieri sera sul treno Tilo tra Locarno e Bellinzona

CADENAZZO/SANT'ANTONINO – “Quell’uomo si è seduto vicino a noi e non mollava più mio figlio. È stato orribile. Se non fosse intervenuta la polizia, non so come sarebbe andata a finire”. È stato un viaggio da incubo quello di ieri sera per una mamma 40enne di Sant’Antonino. La donna in compagnia del figlioletto di 10 anni è stata ‘molestata’ sul treno Tilo partito alle 20 dal Locarno in direzione di Bellinzona. Uno sconosciuto li ha tenuti in scacco per tutto il tragitto. “E alla fine, quando ci siamo alzati per scendere dal treno, voleva pure seguirci. Se ci penso, ho gli incubi”.

Incontro ravvicinato - La vicenda riapre il dibattito sulla sicurezza sui trasporti pubblici, soprattutto nella fascia oraria notturna. Sono da poco passate le 20. La donna è in uno scompartimento semi deserto. A un certo punto arriva un uomo sulla trentina, di colore. Visibilmente ubriaco. Lo nota mentre cerca di avvicinarsi ad altri passeggeri. “Ma quando ha visto che ero in compagnia di un bambino è venuto dritto da noi. Si è subito appiccicato a mio figlio. Continuava a toccarlo e a baciarlo. Lo ha praticamente immobilizzato per tutto il percorso”. La donna racconta dettagli inquietanti. “Parlava in francese, diceva di essere tunisino. Ha preso le dita di mio figlio e lo ha obbligato a contare fino a cento. Poi tentava di allungare le mani anche con me. Avevo troppa paura per oppormi. Temevo per la salute di mio figlio. Ho anche tentato di provare a chiamare mio marito con il cellulare. Ma lo sconosciuto mi ha bloccata subito, minacciandomi”.

Capolinea - All’altezza di Cadenazzo la donna tenta di alzarsi. Con la voce flebile dice all’uomo che deve prepararsi per scendere. “Solo che al posto di starsene seduto, ci ha fatto capire che ci avrebbe seguiti. In più vedevo che non ne voleva sapere di mollare mio figlio. Fuori era buio. Mi è passato di tutto per la testa”. In quel momento però due agenti, forse allertati da altri passeggeri, entrano nel vagone. Si avvicinano all’uomo e lo fermano. “È stato tutto così veloce. Mi sono sentita incredibilmente sollevata. Non avevo mai visto quell’uomo prima d’ora. So però che farò fatica a dimenticarlo”.
 

 

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