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LUGANOIl Presidente di Concrete contro Il Mattino: "Non sono stato arrestato"

18.07.11 - 10:30
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Il Presidente di Concrete contro Il Mattino: "Non sono stato arrestato"

LUGANO - Non è andato giù a Nicola Godenzi, Presidente della società Concrete SA, l'articolo de “Il Mattino della domenica” del 17 luglio 2011, nel quale si affermava che Godenzi era stato arrestato. Notizia seccamente smentita dall'interessato con un comunicato stampa.

Le accuse - L'organo della Lega dei Ticinesi, con il suo stile peculiare, riportava un articolo a firma MDD nel quale si affermava che Godenzi, in quanto presidente della società subappaltatrice, era finito in manette. Inoltre si attaccavano la società vincitrice dell'appalto, la Comsa SA, e le autorità luganesi che si occupano dell'importante progetto.

Replica - Il Presidente di Concrete SA replica alle accuse del "Mattino della domenica" punto per punto. La società, costituita in data 14 dicembre 2009, nel 2010 ha svolto diversi lavori in tutto il Ticino. "Ci è stato chiesto di presentare un’offerta per eseguire lavori presso il cantiere ex-Palace, ed abbiamo avuto riscontro positivo. La conseguenza a questa decisione, è stata la modifica dello scopo societario eseguito in data 11 ottobre 2010 a conferma che la società non é stata costituita “con il concreto sospetto che sia stata creata appositamente per cuccarsi gli appalti al Palace” come riporta l’articolo e le insinuazioni più volte scritte nel giornale domenicale".

Controlli e arresti - La Concrete SA è stata controllata dall’Ispettorato del lavoro di Bellinzona. Dopo una serie di verifiche, è risultato che la società era in regola con le norme vigenti. "Abbiamo sempre pagato gli stipendi e tutti gli oneri sociali della società rispettando il Contratto Collettivo di Lavoro della categoria" dichiara Godenzi. Si parla poi degli arresti avvenuti presso il cantiere. La persona arrestata in giugno non era alle dipendenze della società, mentre nei giorni scorsi è stato effettivamente arrestato il titolare, con le presunte accuse di estorsione ed usura. "In sede d’indagine abbiamo sempre collaborato e consegnato tutto l’incarto e la documentazione della società al Ministero Pubblico. Inoltre il titolare su richiesta della Polizia si è adoperato esponendosi personalmente per far arrestare in Svizzera la persona ricercata sopra menzionata, mettendo la sua posizione a rischi di possibili vendette".

Danno d'immagine - Godenzi stigmatizza infine l'operato del redattore del settimanale leghista, accusandolo di aver tratto giudizi affrettati e di essere saltato alle conclusioni, senza verificare la concretezza delle sue affermazioni. "Infischiandosene delle più elementari norme del codice deontologico, senza nessuna verifica del caso, ha pubblicato il mio nominativo scrivendo che sono stato “messo dietro le sbarre” creandomi un danno d’immagine personale tra parenti e conoscenti e professionale tra i miei clienti".
 

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