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GINEVRA / TRIPOLI"Gheddafi è un mostro, sta massacrando la mia gente"

23.02.11 - 17:22
Il racconto shock di una giovane studentessa appena rientrata in Svizzera dalla Libia. E l'appello: "Aiutateci, il mondo non può guardare in silenzio".
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"Gheddafi è un mostro, sta massacrando la mia gente"
Il racconto shock di una giovane studentessa appena rientrata in Svizzera dalla Libia. E l'appello: "Aiutateci, il mondo non può guardare in silenzio".

GINEVRA / TRIPOLI – Aveva lasciato la Libia per avere nuove opportunità. Tra Haitar una giovane studentessa universitaria di Losanna, e la sua terra d’origine il cordone ombelicale, però, non è mai stato tagliato. I suoi parenti sono rimasti in patria, a Tripoli. E lei, a cadenze regolari, prende l’aereo per andare a trovarli. L’ultima volta è stata dopo gli esami di gennaio. Un viaggio shock. Perché di lì a poco in Libia inizia la rivolta. Il genocidio. Da due giorni haitar è tornata a Losanna. Non tanto per gli studi. Ma per lanciare il suo grido di dolore all’Europa. “Gheddafi è un mostro. Sta massacrando la mia gente. Il mondo non può restare a guardare”.

Cose terribili - La contattiamo telefonicamente, dopo avere notato i suoi appelli su internet. Haitar è agitata, ha la voce rotta dal pianto. Fa impressione ascoltarla. “Da diverse ore non riesco a sentire la mia famiglia. Ho paura. Anche perché laggiù ho visto cose terribili. Ciò che la televisione in Europa ci fa vedere è solo una minima parte di quanto sta realmente accadendo”. A fatica riusciamo a tranquillizzarla. Il suo racconto si fa più lucido con il passare dei secondi. “A Tripoli i telefoni e internet non vanno più. Gheddafi ha bloccato tutto. Non c’è più possibilità di comunicare. Lui tiene in pugno anche le due principali compagnie di telefonia mobile. Ho visto io stessa con i miei occhi i messaggi intimidatori che fa inviare alla gente. C’è un clima di terrore”.

Gente coraggiosa – A Tripoli la gente è barricata in casa. “Gheddafi vuole eliminare tutti quelli che non la pensano come lui. Ci ha messi alla prova, chiedendoci di uscire nelle piazze a sostenerlo. Molta gente non l’ha fatto e ora rischia di pagare. Il popolo libico è coraggioso, è stufo di questa dittatura. Lui, d’altra parte, con i soldi del petrolio è un uomo potente. Con il denaro e i mercenari può fare una strage senza precedenti”. Le cifre ‘ufficiali’, finora, parlano di circa mille morti. Haitar non ci sta. “Saranno almeno 10.000. Ma è normale, a voi europei nascondono tutto. Gheddafi ha sempre fatto così. Ho visto i suoi uomini eliminare i cadaveri dalle strade, bruciandoli. Li ho visti mentre cancellavano le scritte di protesta dai muri. Perché certe cose ‘non devono’ essere mostrate al mondo”.

 Incubo bombe – Nei giorni in cui è stata a Tripoli, la ragazza ha respirato angoscia e terrore. “Noi libici conosciamo il Colonnello. Sappiamo di cosa è capace. Sappiamo che lui possiede bombe terribili. Sì, a Tripoli tutti hanno paura di queste bombe. Lui può distruggerci da un momento all’altro.  E ora che si trova in difficoltà potrebbe essere capace di qualsiasi gesto”. Da due giorni a questa parte, Haitar sta inviando mail a tutte le redazioni del mondo. Con tanto di video allegati. “Devo farlo per la mia gente. L’Europa e il mondo non possono stare con le mani in mano. La situazione è ancora più grave di quanto sembra”. Intanto sembra che per la giornata di oggi sia prevista, sempre a Tripoli, una grande manifestazione non violenta.

(P.M.)
 

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