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TICINOSindacati: "Aperture domenicali illegali"

20.10.10 - 11:44
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Sindacati: "Aperture domenicali illegali"

LUGANO - “Con l'apertura straordinaria dei negozi di domenica 3 ottobre è stato compiuto un atto illegale, favorito dalla complicità del Dipartimento cantonale delle finanze e dell'economia (Dfe) che ha fatto finta di ignorare l'esistenza di ricorsi pendenti e l'effetto sospensivo che questi per legge esplicano”. I sindacati Ocst, Unia, Sic e Sit condannano con fermezza questo modo di agire dell'autorità cantonale e auspicano che il 31 ottobre (secondo “grande appuntamento” della rassegna “Emozioni Ticino”) le saracinesche rimangano abbassate, come impongono le regole dello stato di diritto.

La decisione del Dfe dello scorso 20 luglio di autorizzare l'apertura di tutti i commerci del cantone la prima e l'ultima domenica di ottobre non è ancora cresciuta in giudicato e dunque non avrebbe forza esecutiva. Contro la stessa sono infatti stati interposti dei riscorsi sia da parte dei sindacati attivi nel settore della vendita sia da parte di alcuni privati cittadini. Ricorsi che il Consiglio di Stato ha sì respinto (il 31 agosto rispettivamente il 21 settembre), ma che a tutt'oggi sono ancora pendenti presso il Tribunale amministrativo cantonale (Tram).
Dunque, il 3 ottobre i negozi sarebbero dovuti rimanere chiusi!

Secondo i sindacati anche  la Federcommercio che aveva inoltrato la richiesta di autorizzazione ad aprire i negozi e lo stesso Dfe erano a conoscenza dell’impossibilità di aprire i locali. Proprio il Dipartimento avrebbe dovuto sincerarsi che tutti fossero in chiaro sulle conseguenze giuridiche della situazione e avrebbe dovuto vigilare che nessuno aprisse i negozi domenica 3 ottobre.

“Ma – spiegano i sindacati - le cose sono andate in tutt'altro modo, a conferma di come il dipartimento diretto da Laura Sadis agisca nell'esclusivo interesse della grande distribuzione e si disinteressi totalmente dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, anche a costo di calpestare una norma basilare del nostro ordinamento giuridico come quella che stabilisce l'effetto sospensivo dei ricorsi e dunque l'inapplicabilità delle decisioni fino a che queste non siano cresciute in giudicato”.
Lo stesso Tram ha esplicitamente ribadito lo scorso 11 ottobre in uno scritto con cui intima a Federcommercio, Consiglio di Stato e Dfe di presentare entro quindici giorni le loro osservazioni ai ricorsi presentati dai cittadini.
Ciononostante, a pochi giorni dal 31 ottobre, il Dfe non ha ancora tratto le dovute conseguenze. In particolare non è ancora intervenuto presso i datori di lavoro del settore della vendita affinché emanino i nuovi piani di lavoro del personale che tengano conto dell'impossibilità di aprire i commerci come previsto nell'ambito della rassegna “Emozioni Ticino”.

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