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TICINOScudo, è finita la caccia alle streghe

30.04.10 - 11:44
Tipress / Francesca Agosta
Scudo, è finita la caccia alle streghe

LUGANO - Oggi lo scudo ter di Tremonti si chiude. Per la piazza finanziaria ticinese sono stati mesi di discussioni, polemiche, paura, mobilitazione generale, appelli di aiuto al governo federale. A Chiasso e a Lugano poi, c'era la psicosi del finanziere italiano in borghese alla caccia di evasori italiani. Per non parlare poi dei fiscovelox, che hanno sollevato un polverone e tensioni tra Svizzera e Italia.

Un clima di caccia alle streghe, che ormai è un ricordo. Il sistema finanziario e bancario ticinese ha retto il contraccolpo. Franco Citterio, direttore dell'Associazione Bancaria Ticinese, intervenuto ieri all'Auditorium dell'USI in una conferenza organizzata dal PLRT in cui hanno partecipato i massimi vertici di partito, ha affermato che la crisi finanziaria ha portato via il 10% dei capitali gestiti in Ticino. Sul Giornale del Popolo, che oggi ha dedicato l'apertura allo scudo, si legge che l'effetto scudo, invece, ha creato un deflusso effettivo di 25 miliardi di euro fino a dicembre. Dei sessanta miliardi di euro scudati, infatti sono stati 25 miliardi usciti verso le banche italiane.

Un altro dato emerso dalla serata è stato quello riguardante l'occupazione nel settore finanziario. Il numero di addetti è sceso del 3% attestandosi a 7.600. Infine il dato riguardante il gettito fiscale, diminuito rispetto a due anni fa del 50%.

Lugano e il Ticino, comunque, non vivono di sola piazza finanziaria. Ricerca, formazione, cardiocentro, biotecnologie, turismo e, anche la finanza, sono pilastri sui quali poggia la base dello sviluppo economico e produttivo ticinese.

Foto d'apertura: Tipress / Francesca Agosta

 

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