Marco Ottini: "Vogliono rovinarmi". La pp Rosa Item ha emesso un non luogo a procedere per la querela presentata dal municipale PLR di Bellinzona, Marco Ottini, contro il Consorzio Protezione Civile. L'ha definita "infondata e tardiva"
BELLINZONA - "Questo è mobbing. Qualcuno mi vuole rovinare". Si è espresso in questi termini Marco Ottini in un'intervista pubblicata oggi sul quotidiano svizzero tedesco Blick, che si è occupata del licenziamento di Ottini dal Consorzio protezione Civile di Bellinzona. La vicenda è ormai nota: Marco Ottini, municipale PLR di Bellinzona, è stato licenziato dal Consorzio Protezione Civile del Bellinzonese, di cui era capo istruttore e sostituto comandante, perchè passava troppo tempo sul computer professionale svolgendo attività private.
Un licenziamento che Ottini, nell'intervista definisce immotivata. "Sono stato licenziato e messo alla gogna pubblica come se avessi commesso un delitto. Che cosa ho fatto? Non ho rubato. Non ho bevuto, non mi sono drogato. E non ho guardato siti porno".
"È vero - ha aggiunto Ottini - ho inviato delle mail private dal computer dell'ufficio. Ho scaricato qualche pagina da Internet, ma in tutto avrò utilizzato il 9% del tempo di lavoro".
Intanto il procuratore pubblico Rosa Item ha emesso un non luogo a procedere per la querela presentata dal municipale PLR di Bellinzona, Marco Ottini, contro il Consorzio Protezione Civile che gli aveva sequestrato il computer professionale per verificare quanto tempo Ottini consumava in affari privati. Il Ministero pubblico, scrive oggi il CdT, ha deciso che la querela è giunta tardiva, poichè è stata presentata dopo 3 mesi dal sequestro del pc. Non solo, ma è stata anche ritenuta infondata, ed è stato considerato legittimo il procedere del Consorzio Protezione Civile.
"L'utente dipendente del Consorzio - rileva il non luogo a procedere - sa, o perlomeno dovrebeb sapere, che l'harware in suo uso può essere oggetto di controlli, ai quali pertanto l'utente, quale dipendente del consorzio deve attenersi, accettandoli".