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TICINOScudo fiscale, in pericolo 1000 posti di lavoro

15.12.09 - 17:19
Citterio: "Deflusso dal Ticino di circa 30-40 miliardi di franchi". Scade oggi il termine dello scudo ter. In Ticino ci si lecca le ferite. Colpite anche le altre piazze finanziarie svizzere. In pericolo 1000 posti di lavoro
Tipress / Francesca Agosta
Scudo fiscale, in pericolo 1000 posti di lavoro
Citterio: "Deflusso dal Ticino di circa 30-40 miliardi di franchi". Scade oggi il termine dello scudo ter. In Ticino ci si lecca le ferite. Colpite anche le altre piazze finanziarie svizzere. In pericolo 1000 posti di lavoro

LUGANO - Allo scadere dello scudo ter, la piazza finanziaria ticinese inizia a leccarsi le ferite. Ma anche altri cantoni devono fare i conti con un deflusso di capitali provocato dall'amnistia fiscale italiana a partire da ottobre.

Stando a fonti italiane non ufficiali, finora sarebbero rientrati tra i 100 e i 110 miliardi di euro (150-165 miliardi di franchi), ma nei prossimi giorni non sono escluse proroghe. Dalla Svizzera il deflusso complessivo viene stimato a 30-40 miliardi di franchi, ha indicato oggi all'ATS il direttore dell'Associazione bancaria ticinese, Franco Citterio, precisando però che tali dati sono approssimativi e non ancora definitivi.

Ad ogni modo il deflusso si prospetta nettamente superiore rispetto ai due scudi precedenti del 2001-2003, quando dalla Svizzera vennero regolarizzati complessivamente circa 25 miliardi di euro.

Nel quadro dello scudo ter bisogna però anche distinguere tra rimpatri giuridici e fisici. Secondo Citterio, infatti, un terzo dei capitali rimane sotto il controllo delle banche elvetiche. Ciononostante le previste ripercussioni fiscali e occupazionali appaiono considerevoli: nel solo settore bancario ticinese, Citterio prevede una riduzione degli effettivi per l'anno prossimo che si attesta tra il 5 e il 10%.

Anche in altri cantoni le conseguenze dello scudo si fanno però sentire: in particolare le piazze finanziarie di Ginevra, Zurigo nonché le regioni turistiche dei Grigioni e del Vallese devono fare i conti con l'amnistia fiscale italiana. Stando a Citterio, il 20-30% del deflusso totale dalla Svizzera dovrebbe infatti riguardare non il Ticino, bensì altri cantoni.

Il Ticino è comunque la piazza finanziaria indubbiamente più colpita: come contromisura, diversi partiti hanno quindi auspicato un'amnistia fiscale federale o cantonale.

ATS
 

Foto d'apertura: Tipress / Francesca Agosta

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